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Usa: governo federale cita in giudizio la diocesi di Brownsville perché il vescovo si rifiuta di concedere i terreni per costruire un muro di confine

(da New York) ll governo federale degli Stati Uniti ha deciso di citare in giudizio la diocesi di Brownsville, poiché il vescovo si è rifiutato di concedere l’ingresso in terreni della chiesa per valutare la possibilità di costruirvi una recinzione di confine. Il vescovo Daniel E. Flores, in un comunicato, ha spiegato di essere in contatto “amichevole con i funzionari federali” che avevano avanzato il diritto di ingresso dentro immobili della contea di Hidalgo. Totalmente inaspettata, quindi, è stata la decisione di depositare tale richiesta nella corte di McAllen, nel distretto meridionale del Texas. Mons. Flores ha spiegato che “il vescovo ha grande rispetto per la responsabilità degli uomini e delle donne che si occupano della sicurezza delle frontiere, ma la proprietà della Chiesa non dovrebbe essere utilizzata per costruire un muro di confine, poiché una tale struttura limiterebbe la libertà di esercitare la sua missione nel Valle del Rio Grande e sarebbe un segnale contrario alla sua pastorale”. I terreni interessati all’ispezione si estendono per 64 acri e si trovano a sud dell’Accademia di Juan Diego in un terreno paludoso vicino al confine sud e in una zona nota come La Lomita. In realtà per l’eventuale costruzione del muro dovrebbero essere usati solo due ettari, che verrebbero rimborsati, ma questo non è un argomento che fa presa con la diocesi. “In questa disputa c’è molto più di quanto non sembri”, ha dichiarato Kevin Appleby, del Centro Studi per le migrazioni di New York, parlando con i giornalisti del Catholic News Service. “La chiesa è stata tradizionalmente considerata un porto sicuro dagli immigrati, ne ha sostenuto coerentemente i diritti e in generale si è opposta a un muro di confine”, ha spiegato Appleby: “Il governo, in realtà, sta anche inviando un messaggio politico e il vescovo ha tutte le ragioni per combatterlo”.