Incontro

Sinodo 2018: mons. Bergamaschi (Awasa-Etiopia) a Bari, “impariamo ad ascoltare davvero i giovani”

“La presenza dei giovani al Sinodo ha dato un tocco di freschezza che ha contagiato tutti. Bellissimo. Soprattutto durante gli interventi dei padri sinodali, soprattutto quelli che toccavano i giovani, questi si alzavano, battevano le mani e gridavano in segno di festa. E questo è stato un evento nuovo”. Lo ha detto ieri sera mons. Roberto Bergamaschi, vescovo di Awasa in Etiopia, che a Bari, durante l’incontro “Camminando insieme” organizzato dal Centro missionario diocesano di Bari-Bitonto, ha portato la sua testimonianza di missionario e di padre sinodale. “Ritorno in Etiopia con uno spirito rinnovato anche nel modo di avvicinarmi alle persone – dice mons. Bergamaschi -. Dal pulpito puoi predicare ma se non sei vicino alle persone non riesci a capire i loro bisogni e continuerai a parlare senza un vero senso”. “Il Sinodo – continua – è servito anche a capire che i giovani, con la loro testimonianza di fede, hanno una parte importante nel raggiungere quello che il prete non può raggiungere. È l’idea di Papa Francesco di uscire dalle parrocchie. Insomma, per instaurare un vero rapporto bisogna entrare nel cuore della gente, sentire quali sono i desideri e quello che cerca veramente. Allora bisogna partire dal desiderio di felicità: sei contento della tua vita? Come la stai vivendo? Ecco, bisogna ascoltare i giovani davvero, toccare il cuore delle persone facendo capire che c’è qualcuno interessato a loro, qualcuno che nonostante tutto gli vuole bene”.