Crisi umanitaria

R. D. Congo: Caritas, “centinaia di migliaia espulsi dall’Angola”. Mobilitate parrocchie e diocesi per assistere sfollati

Una nuova grave crisi umanitaria è in corso al confine angolano della Repubblica democratica del Congo nelle 4 diocesi di Popokabaka, Luiza, Luebo e Matadi a seguito dell’espulsione improvvisa da parte del governo dell’Angola di centinaia di migliaia di congolesi impiegati nelle miniere di diamanti della zona di Lunda Norte. A denunciarlo oggi è Caritas italiana, ricordando che le parrocchie e le Caritas locali si sono “prontamente mobilitate per l’assistenza agli sfollati con mezzi decisamente sproporzionati ai bisogni”. La Caritas parrocchiale di Kamako ha aperto tutti gli edifici a disposizione e ospita attualmente più di 2.300 persone tra i locali Caritas e le due scuole cattoliche adiacenti. Le Caritas parrocchiali limitrofe si stanno organizzando per l’accoglienza degli espulsi. Caritas Congo sta coordinando gli interventi delle organizzazioni cattoliche in loco ed è in contatto con la rete Caritas internazionale per predisporre un piano organico di aiuto. “Una crisi che si aggiunge ad altre in essere nel vastissimo Paese africano tra i più poveri al mondo nonostante le sue immense ricchezze minerarie e ambientali – afferma Caritas italiana -. Un Paese emblema delle disuguaglianze e delle contraddizioni del sistema economico-finanziario globale, da decenni teatro di conflitti interni e vittima di uno sfruttamento dissennato a beneficio di ristrette elite locali e di ingenti interessi economici e geostrategici stranieri”. Caritas italiana collabora da anni con la Caritas Congo in risposta alle numerose emergenze e per la realizzazione di microprogetti di sviluppo. Sta seguendo anche questa nuova crisi e ha offerto la propria disponibilità a sostenere gli interventi della Caritas locale.