Economia

Eurostat: disoccupazione stabile nell’Ue. Record positivi per Repubblica ceca, Germania e Polonia. Fanalini di coda Grecia, Spagna e Italia

(Bruxelles) Il tasso di disoccupazione destagionalizzato nella zona euro è stato dell’8,1% a settembre 2018, stabile rispetto ad agosto 2018 e in calo dall’8,9% di settembre 2017. Si tratta del tasso più basso registrato nell’area dell’euro dal novembre 2008. Lo rileva Eurostat con i consueti dati sul mercato del lavoro, diffusi oggi. Nell’Ue28, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,7% a settembre 2018, stabile rispetto a agosto 2018: si tratta del tasso più basso dal gennaio 2000. Secondo Eurostat, “nel settembre 2018, nell’Ue28 erano disoccupate 16 milioni e mezzo di persone, di cui oltre 13 milioni in Eurolandia (19 Stati della moneta unica). Rispetto ad agosto 2018, il numero di disoccupati è diminuito di 35.000 unità nell’Ue28 e aumentato di 2.000 nell’area dell’euro”. Rispetto a settembre 2017, la disoccupazione invece è diminuita di 1,7 milioni nell’Ue28 e di 1,3 milioni nell’area dell’euro. Tra gli Stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi a settembre 2018 sono stati registrati nella Repubblica ceca (2,3%) e in Germania e Polonia (3,4% ciascuno). I più alti tassi di disoccupazione sono stati osservati in Grecia (19,0% a luglio 2018) e in Spagna (14,9%), terza l’Italia (10,1%). Nell’ultimo anno il tasso di disoccupazione è sceso in ventisette Stati membri ed è rimasto stabile in Estonia. Le diminuzioni maggiori sono state osservate a Cipro, in Croazia, in Grecia, Portogallo e Spagna. Per un raffronto, a settembre 2018 il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è stato del 3,7%.
Nel settembre 2018, 3,3 milioni di giovani sotto i 25 anni erano disoccupati nell’Ue28. Rispetto a settembre 2017, “il numero di giovani disoccupati è diminuito di 385.000 unità nell’Ue28”. I tassi più elevati si sono registrati in Grecia (37,9%), Spagna (34,3%) e Italia (31,6%).