Incontro

Sinodo 2018: mons. Bergamaschi (Awasa-Etiopia) a Bari, “mettiamo da parte l’autoritarismo, giovani e anziani camminino insieme”

“Il Sinodo è una cosa che può aiutare a mettersi in un’ottica diversa da quella attuale. Si è parlato tanto di sinodalità intesa nel contatto con i giovani. È necessario mettere da parte l’autoritarismo, il clericalismo e mettere in opera l’idea di camminare insieme. E questa è la cosa più bella soprattutto in una cultura nella quale c’è l’anziano ‘che comanda’ e il giovane quelle che ‘esegue’. Questa idea dei giovani e degli anziani che camminano insieme è una bella cosa”. Così mons. Roberto Bergamaschi, vescovo di Awasa in Etiopia e padre sinodale durante il Sinodo dei giovani appena conclusosi, a Bari durante l’incontro “Camminando insieme”, organizzato dal Centro missionario diocesano di Bari-Bitonto. “È chiaro che l’Occidente non è tutto il mondo – dice mons. Bergamaschi -. I problemi che ci sono in Occidente non ci sono in altri posti del mondo. Quindi bisogna prendere questo lavoro che si è fatto nel Sinodo e cercare di renderlo attuale e presente nel posto dove si è. Durante il Sinodo c’è stata allora la volontà di dare risposte non solo ai giovani occidentali ma a quelli di tutto il mondo. C’è infatti una differenza tra il vivere la Chiesa in Europa e in Africa. Da noi in Etiopia le Chiese sono piene di giovani, i quali sentono che insieme possono fare tante cose. Questo il Papa lo sa ed è per questo che durante il Sinodo ci ha indicato di interpretare queste settimane sinodali a seconda del Paese in cui si vive”.