Si è parlato anche di populismi nell’ultima giornata del seminario internazionale “Critica al paradigma tecnocratico e il suo superamento secondo l’enciclica Laudato Si’”, organizzato, dal 22 al 24 ottobre, dalla Pontificia Università Javeriana di Bogotá, in collaborazione con l’Organizzazione delle Università cattoliche dell’America Latina (Oducal).
Carlos Hoevel, professore di economia della Pontificia Università Cattolica dell’Argentina (Uca), denuncia: “La mancanza di partecipazione politica della cittadinanza provoca fenomeni pericolosi, come i populismi, sia di destra sia di sinistra. Lo dimostrano i casi di Trump, Bolsonaro e Maduro. La logica divoratrice dei populismi dev’essere frenata con la partecipazione attiva e creativa dei popoli, per rispondere alle necessità concrete della gente comune, che soffre disuguaglianze ed esclusione”. Hoevel invita, sulla scia della Laudato Si’, a trovare vie nuove, evitando la patologia del totalitarismo statale, che fa perdere le liberta personali, e la patologia del neoliberalismo, dove gli Stati diventano strumenti funzionali al mercato, subordinati agli interessi delle élite, mentre le masse vengono messe ai margini, escluse e scartate”.
Gli fa eco Humberto Ortiz, già direttore Ceas di Lima e ora collaboratore stretto del card. Pedro Barreto, vicepresidente della rete Repam: “Papa Francesco ci invita, nella Laudato Si’, come nel discorso a Puerto Maldonado, ad ascoltare i popoli indigeni nella costruzione del ‘buen vivir’”.
Padre Juan Carlos Scannone, teologo argentino e insegnante di greco del futuro Papa Bergoglio, commenta per il Sir: “Questi tre giorni di lavoro collettivo alla Javeriana ci hanno ispirato. Siamo in mezzo a una grave crisi sociale e ambientale globale, non possiamo cadere negli abissi o barbarie, però non possiamo perdere la speranza per il cambiamento”.
Anche il decano di Scienze politiche dell’Università Javeriana, padre Alberto Munera, si sofferma sul ruolo della politica: “Oggi in America Latina è ben evidente la fragilità del potere, perché la politica, ridotta a mera conservazione dello status quo, si trasforma in violenza”.
Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina e partecipante al seminario, commenta: “Questo seminario latinoamericano, dopo la storica tappa dell’incontro con Papa Francesco proprio un anno fa, sintetizza lo sforzo accademico continentale delle 200 Università cattoliche e pontificie sparse in tutto il continente latinoamericano. È una responsabilità storica e di fedeltà al magistero di Papa Francesco, nella prospettiva di una riforma della Chiesa, ma anche nella trasformazione di nuove relazioni etiche tra mercato, Stato e società”.