Violenza su donne al lavoro: Ranghelli (Acli), “educare a rispetto uomo – donna” e creare “alleanze imprese-sindacato”

“Solo il coraggio è quello che permette di andare avanti superando la violenza e la criminalizzazione che a volte fa sì che la vittima diventi colpevole. Ma non tutte ci riescono”. Agnese Ranghelli, responsabile nazionale Coordinamento Donne delle Acli, interviene alla tavola rotonda “Violenza sulle donne nell’ambiente del lavoro” in corso alla Pontificia Università Lateranense nell’ambito del convegno sul ruolo della donna nella società. Con riferimento al movimento #MeToo, ricorda che esistono non solo molestie ma anche “micro-ricatti, ostracismo lavorativo, atteggiamento paternalistico di molti datori di lavoro che umiliano le donne”. Secondo la relatrice, il dibattito “resta tuttavia ancorato agli effetti e indifferente alle cause, mentre è inquietante che giovani donne siano costrette a derogare i propri diritti pur di non perdere l’occupazione”. Per Ranghelli, occorre “rinnovare l’alleanza uomo-donna, ma anche le alleanze con istituzioni, imprese e sindacato”, ed è necessario “un processo educativo: il rispetto reciproco tra uomo e donna, il trattarsi da pari è il fondamento di una comunità sana. Sembra scontato ma non lo è”.

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