Violenza su donne al lavoro: Parsi (psicoterapeuta), “non solo dive in carriera, anche poverette che non fanno notizia”

“Gli abusi e le violenze sulla donna sono modalità maschili di restituire la paura della morte o di soddisfare desideri di vendetta”, spiega Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e presidente della Fondazione Fabbrica della Pace Movimento Bambino Onlus, intervenendo questa sera alla tavola rotonda “Violenza sulle donne nell’ambiente del lavoro” in corso alla Pontificia Università Lateranense. Dalla relatrice un monito: “Oltre a certe dive che fanno carriera occorre non dimenticare le poverette che devono lottare tutti i giorni per tenere a bada i propri datori di lavoro, ma non fanno notizia”. In fin dei conti, spiega, “i maschi chiedono una sessualità che è una sorta di accudimento, convinti che il denaro/potere dia loro il diritto di comperare tutto. Cercano una necessità di accoglienza che possa contrastare la paura di morte oppure hanno un desiderio di violenza distruttiva da soddisfare”. Le donne, afferma, “devono smettere di essere le prime nemiche di se stesse adattandosi a questi modelli maschili; devono combattere per contenere il potere distruttivo dell’uomo. Altrimenti ci troveremo sempre di fronte a sentenze come quella di Palermo”: Infine un monito: “La filiera educativa dei bambini anche oggi passa esclusivamente attraverso le donne , in famiglia e a scuola. Se le donne non si alleano tra loro – anche passando attraverso i luoghi di lavoro – le leggi e le sanzioni non saranno sufficienti a cambiare le cose”.

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