Papa Francesco: incontro con gli anziani e i giovani, “tortura è crudeltà, distruzione della dignità umana”. “Chiedere la grazia delle lacrime”, “vicinanza, dialetto ed empatia”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Una delle forme di crudeltà che mi tocca, in questo mondo, è la tortura”. Lo ha detto il Papa, rispondendo a braccio all’Augustinianum (Roma) all’ultima domanda dell’incontro con gli anziani e i giovani, rivoltagli dal regista Premio Oscar Martin Scorsese. “È il pane nostro di ogni giorno. E sembra normale, e nessuno parla”, ha proseguito Francesco: “È la tortura della distruzione della dignità umana”. “La tortura è come uno schiaffo in faccia, è giocare con la dignità delle persone”, il monito del Papa: “La violenza, per sopravvivere, la violenza in certi quartieri che se tu non rubi non mangi. E questo è parte della nostra cultura, che noi non possiamo rinnegare. È la verità, dobbiamo accettarla”. “Come trasmettere ai giovani che la crudeltà è una strada sbagliata, che uccide non solo la persona, ma l’appartenenza a una comunità'”, la domanda che si è posto Francesco, sulla scorta di quella del suo interlocutore. “Qui c’è una parola che dobbiamo dire”, la risposta: “La saggezza del piangere, il dono del piangere. Davanti a queste violenze, a questa crudeltà, a questa distruzione della vita umana il pianto è umano e cristiano”. “Chiedere la grazia delle lacrime, perché il pianto ammorbidisce il cuore, apre il cuore, è fonte di ispirazione”, l’appello del Papa: “Nei momenti più difficili Gesù ha pianto: non abbiate paura di piangere su queste cose, siamo umani!”. Secondo imperativo: “Condividere l’esperienza. Dialetto ed empatia. Empatia con i giovani. Non si può avere una conversazione con i giovani senza empatia. Non condannare i giovani, come i giovani non devono condannare gli anziani. Avere empatia umana: ‘Io me ne vado perché sono vecchio ma tu rimarrai’, empatia della trasmissione dei valori”. Infine, la vicinanza: “Fa miracoli. La non violenza, la mitezza, la tenerezza, virtù umane che sembrano piccole ma sono capaci di trasformare i conflitti più brutti”. “Come lei che si è avvicinato, e da lì ha incominciato a prendere la saggezza che oggi ci fa vedere nei suoi film”, l’omaggio a Scorsese: “Vicinanza con coloro che soffrono. Non avere paura. Vicinanza con i problemi, vicinanza tra giovani e anziani”.

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