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“Tra i dipendenti diretti e quelli dell’indotto sono in gioco circa diecimila posti di lavoro”. Lo comunica con una nota la Federazione italiana liberi editori (File), in riferimento alla risoluzione di maggioranza inserita nella nota di accompagnamento al Def in cui, tra le altre cose, si impegna il governo a “un graduale azzeramento a partire dal 2019 del contributo del Fondo per il pluralismo”. Il testo è stato discusso oggi dalla Commissione Bilancio della Camera. “Si tratta – spiega un comunicato della File – di un argomento che non rientra in quelli contenuti nel contratto di governo tra Lega e M5S. E si tratta di una minaccia grave alla libera informazione locale, che va a esclusivo vantaggio dei grandi gruppi editoriali, che non beneficiano di alcun contributo diretto da parte dello Stato, ma solo di alcuni sgravi (sulle spese telefoniche e di collegamento ad internet, sulle spese postali e sull’Iva) che non rientrano nel Fondo per il pluralismo che si vuole azzerare”.