Giovani

Sinodo 2018: relazioni Circoli minori, “accompagnare le famiglie anche dopo il matrimonio”

L’accompagnamento “ordinario” dei giovani “comincia dalla famiglia”, ma spesso le famiglie sono lasciate sole e invece hanno bisogno di “essere sostenute”, non solo nel momento della preparazione al matrimonio. Al Sinodo dei vescovi sui giovani, la famiglia è un tema che ricorre, in una lettura trasversale delle relazioni dei 14 Circoli minori sulla seconda parte dell’Instrumentum laboris. “Creare una sezione che prenda in considerazione l’accompagnamento per le coppie già impegnate e per quelle appena sposate, simile alla sezione di accompagnamento per i religiosi e coloro che si stanno formando al ministero ordinato”: è la proposta per il documento finale avanzata dal gruppo anglofono moderato dal card. Blase Joseph Cupich. L’Instrumentum laboris del Sinodo sottolinea che “tutti i giovani, senza eccezione, hanno il diritto di essere guidati nel loro percorso di vita”, ricorda il relatore del Circolo, mons. Mark Stuart Edwards”: “Per la maggior parte dei giovani nella Chiesa, il cammino vocazionale porta al matrimonio e alla vita di famiglia. Questi giovani hanno bisogno di essere accompagnati, nel momento in cui discernono la vocazione al matrimonio, poiché questo tipo di accompagnamento li prepara alle gioie e alle battaglie della vita matrimoniale”. Nella seconda parte del documento di base del Sinodo “ci si concentra troppo sulla dimensione personale dell’accompagnamento, trascurando il ruolo insostituibile della famiglia e dei gruppi di giovani per la loro crescita nella fede”, il rilievo del gruppo francofono presieduto da mons. David Macaire, di cui è relatore mons. Laurent Percerou.