Giornalismo

Commissione Ue: “proteggere libertà di parola, media e democrazia”. Dichiarazione a un anno dall’assassinio di Daphne Caruana Galizia

(Bruxelles) “Oggi segna un anno dall’assassinio di Daphne Caruana Galizia. Oggi onoriamo il duro lavoro e l’inesorabilità di Daphne, di Jan Kuciak e di molti altri giornalisti che sacrificano tutto ciò che hanno – a volte anche le loro vite – per cercare la verità”. Lo si legge in una dichiarazione congiunta diffusa a Bruxelles dal primo vicepresidente della Commissione Ue Timmermans, dal vicepresidente Ansip e dai commissari Jourová e Gabriel, a un anno dall’assassinio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. “Oggi è anche un’occasione, per l’Europa, di fermarsi e riflettere su ciò che ci è caro: il nostro diritto di parlare liberamente. La Commissione è ferma sulla protezione della libertà di parola e dei media. La democrazia non può sopravvivere se i giornalisti non sono più in grado di riferire liberamente, se sono soggetti a censura, se viene loro impedito di denunciare le potenze e specialmente se sono intimiditi, molestati, minacciati e talvolta anche uccisi solo per aver fatto il loro lavoro”. Nella dichiarazione si legge anche che “le persone responsabili di questi omicidi devono essere consegnate alla giustizia. Vogliamo la piena verità. Dobbiamo inviare un chiaro segnale a tutti i giornalisti: è sicuro lavorare in Europa. Se i giornalisti sono messi a tacere, lo è anche la democrazia. Questo non accadrà in Europa”.