Integrazione

Arresto sindaco Riace: mons. Morosini (Reggio Calabria), “si approfitta di questa inchiesta per avvalorare l’ideologia xenofoba”

“L’impegno legittimo a correggere tutti gli errori, le storture e gli inganni del fenomeno migratorio degli anni passati, se mai esistiti, non può giustificare l’ondata di xenofobia che sta invadendo l’animo di tanti italiani ed europei”. Lo dice l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, in un’intervista rilasciata a “L’Avvenire di Calabria” alla luce del caso Riace. Il presule è stato vescovo nella Locride. “Durante il mio ministero episcopale nella diocesi di Locri-Gerace, ho guardato sempre con rispetto all’esperienza del sindaco Lucano a Riace, anche se potevano esserci delle ‘marginalità’ non condivisibili – afferma mons. Morosini –. Nel dialogo col Primo cittadino mi ero dimostrato disponibile a offrire parte dei locali del santuario di Riace per utilizzarli nei servizi strutturati dal Comune per l’accoglienza dei profughi: purtroppo la richiesta, però, naufragò soltanto per motivi secondari, dovuti alla quantità dei locali da mettere a disposizione”. A proposito dell’arresto di Lucano “non posso giudicare le ragioni dell’azione della magistratura, che avrà le sue ragioni: se ci sono dubbi su irregolarità nella gestione vanno accertate con oggettività”. “Laddove ci siano illegalità che possono essere trattate con un sentimento di comprensione, in virtù dell’assenza di un indebito arricchimento da parte di Lucano, è mestiere dei giudici sul quale non è rispettoso pronunciarsi. Diverso – ammonisce l’arcivescovo – è constatare che c’è una tendenza ad approfittare di questa inchiesta per avvalorare l’ideologia xenofoba e distruggere tutto il bene che questo sindaco ha fatto: questo è un fatto squallido”.