Anniversario

75° Deportazione ebrei romani: Conte (premier), “combattere ogni comportamento dettato dalla paura del diverso”

“La presidenza del Consiglio dei ministri assicura il proprio impegno a sostenere tutte le iniziative volte a perpetuare la memoria della Shoah, affinché quella tragica pagina del nostro passato non resti soltanto un ricordo da tramandare e condividere, ma costituisca soprattutto un insegnamento essenziale per combattere ogni comportamento dettato dalla paura del diverso”. È quanto ha scritto il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in una lettera inviata alla Comunità Ebraica di Roma in occasione del 75° anniversario della deportazione degli ebrei dal ghetto della Capitale. Quella del 16 ottobre 1943, osserva il premier, fu “una delle più dolorose tappe di un incubo iniziato nel 1938 con l’entrata in vigore delle leggi razziali”. “Quest’anno, in occasione della ricorrenza degli ottant’anni dalla loro promulgazione, le numerose iniziative promosse – rileva Conte – hanno consentito di riflettere non solo sulle responsabilità del regime fascista e di chi all’interno di quel sistema sociale, culturale e giuridico è stato legittimato ad agire, ma anche sulle insidie che, alimentate dal seme della discriminazione e dell’odio, ancora oggi minacciano la concreta tutela dei diritti fondamentali nella comunità civile”. “Per evitare che ciò possa accadere di nuovo – ammonisce il presidente del Consiglio – è necessario ricordare quel drammatico 16 ottobre 1943 che ha segnato per sempre la Comunità ebraica di Roma e le tragiche conseguenze delle deportazioni nei campi di sterminio”.