(dall’inviata a Bologna) – “Il demone degli Stati in Europa è il nazionalismo. Ogni Paese, ogni società, ogni nazione del nostro continente è chiamato a combattere instancabilmente il demone del nazionalismo e ogni concessione fatta a questo demone, ogni resa alla violenza della rivendicazione nazionalista avvicina l’ora dei conflitti e delle violenze reciproche”. Parole durissime quelle pronunciate questa mattina a Bologna da François Clavairoly, presidente della Federazione protestante Francia al panel dedicato al tema “L’Europa è in crisi?”, nell’ambito dell’Incontro internazionale “Ponti di Pace” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio. “La responsabilità dei politici, uomini e donne, è molto grande”, ha detto il pastore Clavairoly. “Gli slogan quali ‘io prima’, ‘il mio Paese prima’ contraddicono i valori dell’Europa come progetto di una casa comune”. Oltre al nazionalismo – ha proseguito Clavairoly – anche il populismo minaccia i valori comuni. “Il populismo – ha precisato il pastore – è la più grave attitudine, in termini di responsabilità, poiché fa credere ai cittadini che a problemi complessi sia sufficiente una risposta semplice”. In questo contesto il francese ha rilevato come sia stata “insufficiente la risposta data dai cristiani”. Nel mondo cattolico la risposta della Chiesa è stata “pallida”. Nel mondo ortodosso “impercettibile” mentre in quello protestante “diversa e troppo poco condivisa”. E conclude: “Il Vangelo, che rimette ciascuno davanti all’imperativo dell’attenzione per la persona umana, resta conseguentemente una parola viva, pertinente e impertinente nello stesso tempo”.