Giovani
“I giovani cercano la libertà, soprattutto la libertà dalle costrizioni e la libertà di poter scegliere ciò che li rende felici. Invece molti giovani del nostro Paese collegano la Chiesa con un’istituzione che limita la libertà e ha le regole di condotta che iniziano con ‘devi’, ‘non devi’”. È il vescovo di Passau, mons. Stefan Oster, presidente della Commissione episcopale per i giovani in Germania, che ha esordito così intervenendo oggi pomeriggio nell’aula sinodale. Il testo è stato diffuso dall’ufficio stampa della Conferenza episcopale. Oster ha incentrato il suo intervento sulla possibilità per i giovani di vivere una vita vera e autentica, di essere persone “veramente libere, anche quando le condizioni di vita sono difficili”. Facendo riferimento al punto 121 dell’Instrumentum laboris, dove si dice che “Dio prende sul serio la libertà che ha donato agli esseri umani”, Oster ha proposto un “significato relazionale della libertà”, “che prende sul serio i giovani nel loro desiderio di libertà e li conduce in una dimensione esistenziale di libertà”.
Come è per il concetto biblico del cuore, “centro della persona”, “più profondo è il cuore umano, più spazio può esserci per un’altra persona, uno spazio in cui l’altra persona può sentirsi apprezzata e amata e crescere”. Un esempio preciso di un simile cuore, citato dal vescovo che è un salesiano, è quello di don Bosco. I nostri cuori, però, ha continuato il vescovo, hanno dei limiti, “noi stessi siamo spesso spezzati, feriti, egoisti” e “i giovani lo sentono”. Ma i cristiani hanno “l’esperienza che la profondità della nostra libertà è il Cuore di Gesù”, “luogo della nostra libertà, amore infinito e gratuito, perdono di tutti i peccati”, dove si trova anche la libertà esistenziale di essere e diventare ciò che ciascuno è. “Viviamo quindi la libertà con e per i giovani in modo autentico solo se noi stessi siamo a casa nel cuore di Gesù” ha concluso mons. Oster. Così i giovani potranno “capire attraverso di noi, dove sono effettivamente a casa”. Non ci sarà bisogno di “usarli o persino abusarne per la nostra stessa gloria o per la nostra soddisfazione”, poiché “vera libertà è essere e diventare me stesso nel cuore di Gesù”.