Giustizia

Perù: arrestata per riciclaggio Keiko Fujimori, leader dell’opposizione e figlia dell’ex dittatore

La leader dell’opposizione peruviana, Keiko Fujimori, capo del partito di destra Fuerza Popular e figlia del dittatore Alberto Fujimori, ora condannato a 25 anni di carcere, è stata arrestata questa mattina (ora peruviana) su disposizione del giudice Richard Concepción Carhuancho, incaricato dell’Ufficio per le inchieste preliminari. Fujimori, già chiamata a testimoniare per alcuni finanziamenti ricevuti durante la campagna elettorale, deve rispondere di riciclaggio di denaro. Assieme a lei sono state arrestate altre 19 persone, tra cui gli ex ministri Jaime Yoshiyama e Augusto Bedoya. La vicenda conferma il coinvolgimento in casi di corruzione di gran parte del mondo politico del Paese. Basti pensare che l’ex presidente Pedro Paolo Kuczynski (aveva battuto al ballottaggio la Fujimori per poche migliaia di voti) ha dovuto dimettersi nel marzo scorso per le accuse di corruzione. Il predecessore di Kuczynski, Hollanta Humala, è stato arrestato lo scorso anno e un altro ex capo dello Stato, Alejandro Toledo, è latitante da parecchi mesi.

Più volte l’Episcopato è intervenuto, anche negli ultimi mesi, per stigmatizzare la piaga della corruzione nella politica peruviana. In particolare, lo scorso settembre, nel messaggio diffuso al termine della loro assemblea plenaria, i vescovi scrivevano: “Soffriamo di una corruzione politica, giudiziaria, economica e sociale dovuta alla decomposizione etica provocata dall’abbandono di ideali cristiani, a causa della deformazione e dello spegnimento della coscienza. Perciò, invochiamo tutti gli uomini di buona volontà a fare un sincero esame di coscienza che permetta di agire in diversi ambiti della condotta rispettando la verità e la trasparenza e condannando la corruzione”. In particolare, i vescovi chiedevano di raddoppiare gli sforzi “per affrontare con fermezza la corruzione che si verifica nell’amministrazione della giustizia”.