Anniversari
“San Giovanni Paolo II ha arricchito la Chiesa universale con una grande abbondanza di doni, che in buona parte ha ereditato dal tesoro di fede e di santità della vostra terra e della vostra Chiesa”. Lo ha detto il Papa, che ricevendo oggi, prima dell’udienza generale in piazza San Pietro, i partecipanti al pellegrinaggio dell’arcidiocesi di Cracovia, che lo ha “accolto a braccia aperte” nell’estate del 2016, ha tracciato un profilo sintetico del Papa santo, in prossimità del 40° anniversario della sua elezione alla sede di Pietro. “Egli portava nel cuore e, per così dire, nella carne le testimonianze dei santi di Cracovia: da san Stanislao e santa Edvige Regina, a sant’Alberto e santa Faustina”, ha ricordato Francesco: “Da loro ha imparato la sconfinata dedizione a Cristo e la grande sensibilità per ogni uomo; dedizione e sensibilità che si sono manifestate nel suo ministero sacerdotale, episcopale e papale. Ha ricevuto da Dio il grande dono di saper leggere i segni dei tempi alla luce del Vangelo, e lo ha fatto fruttare a beneficio del cammino del suo popolo, del vostro popolo, che nelle diverse vicende dolorose non ha mai perso la fiducia in Dio e la fedeltà alla propria cultura radicata nello spirito cristiano”. “Fedele a queste radici, ha cercato di far sì che la Chiesa si ergesse come custode dei diritti inalienabili dell’uomo, della famiglia e dei popoli, per essere segno di pace, di giustizia e di sviluppo integrale per l’intera famiglia umana”, il ritratto del Papa: “Nello stesso tempo, ha sempre sottolineato la priorità della grazia e dell’obbedienza alla volontà di Dio, prima di ogni calcolo umano”. “Questa ricca eredità, che san Giovanni Paolo II ci ha lasciato, è per noi – e in modo speciale per i suoi compatrioti – una sfida ad essere fedeli a Cristo e a rispondere con gioiosa dedizione alla chiamata alla santità, che il Signore rivolge a ciascuno e ciascuna di noi, nella nostra specifica situazione personale, familiare e sociale”, l’invito. “San Giovanni Paolo II non smette di vegliare sulla Chiesa che è a Cracovia, che ha tanto amato!”, ha concluso Francesco: “Dal cielo accompagna il vostro cammino: le famiglie, i giovani e i nonni, i sacerdoti, le religiose e tutti i consacrati; i più svantaggiati, i sofferenti. Anch’io mi affido con voi alla sua intercessione”.