Nuovi santi
“Paolo VI è il primo Papa moderno e Francesco è il primo Papa dell’era digitale. Entrambi sono caratterizzati dall’impegno per l’evangelizzazione”. Lo ha detto stasera Raffaele Genah, vicedirettore del Tg1, intervenendo al forum “Paolo VI, attualità di un santo”, che si è svolto all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, a Roma, alla vigilia della canonizzazione di Papa Montini e in occasione della presentazione del libro di Massimo Enrico Milone, “Quel giorno a Gerusalemme. Da Paolo VI a Papa Francesco”. Genah ha anche parlato del grande impegno della Rai e della carta stampata al seguito di Paolo VI a Gerusalemme, che ci ha lasciato “pagine straordinarie di quel viaggio, quasi di letteratura”, come i resoconti di Dino Buzzati e Giorgio Bocca. Un pensiero anche alla Città Santa, con “il suo carico di passioni e paradossi, di speranze e di dolori”.
Sulla responsabilità dei giornalisti italiani nella divulgazione delle notizie sul Vaticano ha riflettuto Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti: “Rispetto ai colleghi di altre nazioni – ha osservato – abbiamo una responsabilità maggiore per la vicinanza fisica a quello che accade Oltretevere”. Ma non finisce qui: “C’è una responsabilità anche rispetto ai linguaggi usati: dal magistero dei Pontefici possiamo apprendere un modello di linguaggio vigoroso, ma senza violenza”. E oggi che si parla tanto dell’utilità dell’Ordine dei giornalisti e in tanti offrono notizie in modo non professionale e diffondo spesso anche falsità, “c’è invece la responsabilità di portare un servizio alla comunità”. Richiamando il recente Manifesto di Assisi, Verna ha ricordato: “Non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te e non temere le rettifiche”.