Riepilogo

Notizie Sir del giorno: Papa su aborto, Sinodo, pena di morte, Cantone su Decreto Genova, Lev a Francoforte, Bono-Tajani, numero verde contro l’azzardo

Papa Francesco: udienza, “fare fuori un essere umano è come affittare un sicario”

“Un approccio contraddittorio consente anche la soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti”. Lo ha denunciato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi in piazza San Pietro, dedicata al quinto comandamento. “Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare?”, si è chiesto Francesco, che poi si è rivolto a braccio ai 26mila fedeli presenti in piazza San Pietro: “Io vi domando: è giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema? Cosa pensate voi? È giusto o no? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema?”. “Non si può, non è giusto fare fuori un essere umano, perché piccolo, per risolvere un problema: è come affittare un sicario per risolvere un problema”, ha proseguito a braccio, seguito da un coro di “no” in risposta dalla piazza. (clicca qui)

Sinodo 2018: mons. Hollerich (Comece), “totalitarismi potrebbero distruggere” l’Europa. Card. Retes (México), “totalitarismo nuovo è anonimato delle reti”

“Come vescovo europeo, sono molto preoccupato per i totalitarismi, che potrebbero distruggere la costruzione europea che abbiamo”. A lanciare il grido d’allarme, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso del briefing odierno in sala stampa vaticana, è stato mons. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità europea (Comece). L’attuale assetto dell’Europa, ha fatto notare l’arcivescovo, “si può anche criticare, ma finora ci ha garantito la pace ed è stata causa di pace in tutto il mondo”. In ogni totalitarismo, ha fatto notare Hollerich, “c’è sempre un certo egoismo: ci si preoccupa della felicità solo dei propri cittadini, degli altri non ci si cura”. “Se noi, come Chiesa, ci concentriamo sui più deboli, sui più emarginati, stiamo facendo prevenzione contro il populismo”, la tesi del presule a proposito di uno dei temi di cui si è parlato nelle Congregazioni del Sinodo, come ha riferito il prefetto del Dicastero vaticano per la comunicazione, Paolo Ruffini. A proposito di quelli che alcuni padri sinodali hanno definito “totalitarismi camuffati”, ha precisato il card. Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di México, si è parlato di un “totalitarismo nuovo” che è quello dell’”anonimato nelle reti, che viene manipolato e genera ideologie in modo nascosto”. Le “prime vittime” di questa forma inedita di totalitarismo, ha fatto notare il cardinale, sono proprio i giovani. (clicca qui)

Pena di morte: Impagliazzo (Comunità S. Egidio), “ognuno di noi può fare qualcosa per un mondo dove vinca la vita”

“Essere contro la pena capitale” si traduce “in una vigilanza continua sulla società e su noi stessi”. Ognuno di noi “può fare qualcosa”. Ne è convinto Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, che oggi, Giornata mondiale contro la pena capitale, firma l’editoriale di Avvenire intitolato “Nessuno più dia morte”. Tema della ricorrenza, giunta alla sedicesima edizione, “la salvezza delle oltre ventimila persone condannate a morte in tutto il mondo, ma anche il miglioramento delle loro condizioni di detenzione”, spiega Impagliazzo. Se “l’abolizione della pena capitale si fa strada nel mondo” e se “il numero delle esecuzioni cala”, osserva, “tra le opinioni pubbliche e sui media il richiamo della barbarie esercita un richiamo non residuale, anzi a volte potente”. Di qui l’importanza della sensibilizzazione. “Ognuno di noi – avverte Impagliazzo – può fare qualcosa, anche nei Paesi già abolizionisti. La sfida è svelenire un clima che chiede vendetta, più che giustizia; è dire ‘no’ a una cultura dello scarto e ‘sì’ a una cultura della riabilitazione. Si può – come già accade – mobilitarsi in difesa della vita dei condannati, riuscendo in alcuni casi a fermare l’ esecuzione. Oppure si può tendere la mano alle migliaia di persone che sono nei bracci della morte, scrivendo loro lettere”. (clicca qui)

Decreto Genova: Cantone (Anac), “dubbi e perplessità sull’impianto” del provvedimento. “Criminalità può infiltrarsi” nella ricostruzione del ponte

“La Liguria è terra ovviamente non di mafia ma in cui purtroppo le organizzazioni criminali stanno cercando di infiltrarsi. Una barriera altissima contro questo rischio va dunque necessariamente prevista e sono certo sarà introdotta”. Lo ha affermato questa mattina Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), nel corso dell’audizione alla Camera dei deputati sull’esame del Decreto legge riguardante le “Disposizioni urgenti per la città di Genova”. E se c’è condivisione riguardo alla necessità di “nominare un Commissario straordinario”, Cantone rispetto all’“esigenza di avere un quadro di regole certe” entro cui agire ha ritenuto “non piacevole ma doveroso” il dover “sollevare qualche dubbio e perplessità sull’impianto del decreto”. In particolare, Cantone ha osservato come “con una disposizione che credo sia senza precedenti (la deroga a tutte le norme dell’ordinamento italiano, ad esclusione di quelle penali) si intende consentire al Commissario di muoversi con assoluta e totale libertà, imponendogli solo i principi inderogabili dell’Unione europea ed ovviamente i principi costituzionali”. Il presidente Anac ha anche posto l’attenzione sul rischio “di moltiplicare il contenzioso proprio perché il quadro normativo si caratterizzerà per estrema incertezza”. (clicca qui)

Fiera del libro di Francoforte: p. Cesareo (Lev), “siamo una realtà 2.0 che deve portare al mondo la parola del Papa e a Roma ciò che di meglio viene prodotto”

“La fede è un incontro di Dio con l’uomo, e degli uomini tra di loro. Questa è un chiave fondamentale del magistero di Francesco, la Chiesa come una comunità di persone. Non è una novità, ma è il punto su cui il Papa insiste con più forza. Pensiamo ad Amoris Laetitia o al Sinodo dei giovani: non sono altro che la volontà di mettere in pratica le indicazioni del Concilio di una Chiesa che, anziché difendersi, vada incontro al mondo non preoccupandosi di se stessa ma di salvare gli uomini. Per noi essere cristiani significa comunicare e stare con la gente”. Così padre Giulio Cesareo, responsabile editoriale della Lev, in un’intervista al Sir nel giorno d’apertura della Fiera internazionale del libro di Francoforte alla quale partecipa la Libreria editrice vaticana. Padre Cesareo si augura di voler “trovare pubblicazioni significative e fresche per editarle a Roma. La Lev è una realtà 2.0 che deve portare alla Chiesa e al mondo la parola del Santo Padre, ma anche portare a Roma ciò che di meglio viene prodotto nei quattro angoli del mondo”. (clicca qui)

Parlamento Ue: Bono Vox incontra il presidente Tajani, “sono un fan dell’Europa e dell’Africa”

“Sono qui perché sono un fan dell’Europa e dell’Africa e perché come artista penso di avere un ruolo nel romanzare l’idea di essere europei. L’Europa è un pensiero che deve diventare anche emozione e io come artista mi metto a disposizione per questo”. Così il cantate Bono Vox oggi davanti ai giornalisti con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Ho iniziato a ripensare l’idea di casa ed ho compreso che questa è casa mia: io sono europeo e irlandese” e “l’idea di un patriottismo allargato è entusiasmante”, “mi appassiona l’emergere dell’internazionalismo”. A portare Bono a Bruxelles il suo attivismo legato all’Africa: “Capisco che le persone sono preoccupate dalle migrazioni, ma io sono entusiasta per quello che avviene nel continente vicino a noi: opportunità incredibili, quasi due miliardi di persone, sempre più giovani e vitali mentre noi diventiamo vecchi e grigi”. “Con l’Africa e non per l’Africa”: “mentre l’America si è presa una vacanza dai grandi ideali, noi dovremmo sederci attorno a un tavolo con i partner africani e conquistare il mondo”. “Una strategia europea per l’Africa è quella di cui c’è bisogno” ha fatto eco Tajani, ringraziando Bono per il suo impegno. (clicca qui)

Gioco d’azzardo: Istituto superiore sanità e Vicariato Roma, un numero verde nazionale per le problematiche legate al fenomeno

Sta già funzionando in via sperimentale il Numero Verde nazionale dell’Istituto superiore di sanità per le problematiche legate al gioco d’azzardo: 800 558 822. Il servizio è anonimo e gratuito, ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16. Il Vicariato di Roma è al fianco dell’Istituto superiore di sanità nel promuoverlo: “Opuscoli informativi saranno diffusi in tutte le 336 parrocchie della diocesi, nonché attraverso le associazioni, i movimenti e le varie realtà educative e comunitarie della diocesi”, annuncia il direttore del Centro per la pastorale familiare del Vicariato, mons. Andrea Manto. “Più della metà delle telefonate che arrivano al nostro telefono provengono dai familiari dei giocatori – spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale Dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità –. È per questo che ci è sembrato strategico, all’interno della campagna sul Numero Verde che partirà in questi giorni, un’alleanza con la realtà ecclesiale, che tradizionalmente è uno di principali interlocutori della comunità familiare”. (clicca qui)