Aiuto

Brexit: la Missione italiana di Bradford organizza incontri per informare gli emigrati

Incontri per aiutare gli italiani, soprattutto quelli anziani e poco istruiti, che vivono nel Regno Unito da anni a capire che cosa devono fare per garantirsi il diritto di rimanere dopo la Brexit. L’idea è stata di don Lorenzo Frosio, parroco alla Missione di Bradford, sesta cittadina per importanza del Regno Unito, dove il 30% della popolazione è di origine asiatica. Don Frosio, di origine bergamasca, si occupa deti connazionali del nord, i cattolici italiani emigrati a Manchester, Leeds, Newcastle, Sheffield, circa 5mila, molti anziani: “Per loro abbiamo organizzato due incontri, uno a giugno e uno a settembre, insieme ai legali della cooperativa Inca, che riceve fondi dal governo britannico per fare opera di informazione sulla Brexit”. “La nostra cappella era piena”, aggiunge don Frosio: “C’erano persone anche in piedi fuori. Hanno partecipato in una settantina, tra italiani e stranieri, molti dei quali lavorano in associazioni e nel settore sociale. C’è molta ansia su quello che succederà dopo il 29 marzo 2019, quando la Gran Bretagna lascerà il Regno Unito, ma la spiegazione in lingua inglese e la complessità della materia ha reso difficile, per molti, capire bene che cosa succederà. Per questo abbiamo in programma altri appuntamenti, in lingua italiana, che organizzeremo insieme alle Acli”.

Gli incontri organizzati da don Lorenzo Frosio alla Missione italiana di Bradford, cittadina del nord di Inghilterra, fanno parte della campagna d’informazione che Unione europea, Stato britannico, ambasciate e Chiese stanno conducendo per mettere in grado i cittadini europei di acquisire il diritto di rimanere nel Regno Unito. “Il messaggio importante da diffondere è che, una volta cominciata la Brexit, il 29 marzo dell’anno prossimo, per garantirsi lo status di residenti e l’accesso a sanità pubblica e sicurezza sociale, sarà necessario richiedere un permesso di permanenza pagando 65 sterline, circa 74 euro”, spiega don Frosio: “I legali britannici che abbiamo invitato hanno spiegato ai nostri connazionali e anche ad altri cittadini europei che sarà necessario aver vissuto nel Regno Unito per almeno cinque anni per poter fare domanda”. “La libera circolazione delle persone terminerà, nel Regno Unito, soltanto il 31 dicembre 2020”, spiega ancora don Frosio: “Nei mesi tra la Brexit e la fine del 2020, quando è in vigore il cosiddetto ‘accordo di transizione’, concordato tra Unione europea e Regno Unito, sarà ancora possibile agli europei superare i confini britannici per lavorare qui senza permessi particolari”.