“È inaccettabile che esseri umani vengano perseguitati e uccisi a motivo della loro appartenenza religiosa!”. Lo ha detto il Papa, salutando oggi nell’Auletta dell’Aula Paolo VI, prima dell’udienza generale, i membri della comunità Yezidi, abbracciando in particolare “quanti vivono in Iraq e Siria”. “Il mio pensiero solidale e orante va alle vittime innocenti di insensata e disumana barbarie”, le parole di Francesco, che ha ricordato come “ogni persona ha diritto di professare liberamente e senza costrizioni il proprio credo religioso”. “La vostra storia, ricca di spiritualità e cultura, è stata purtroppo segnata da indicibili violazioni dei diritti fondamentali della persona umana”, ha denunciato il Papa: “rapimenti, schiavitù, torture, conversioni forzate, uccisioni. I vostri santuari e luoghi di culto sono stati distrutti. I più fortunati tra voi sono potuti fuggire, ma lasciando tutto quanto avevano, anche le cose più care e più sacre”. “In tante parti del mondo ci sono ancora minoranze religiose ed etniche, tra cui i cristiani, perseguitate a causa della fede”, il grido d’allarme di Francesco, che ha ricordato che “la Santa Sede non si stanca di intervenire per denunciare queste situazioni, chiedendo riconoscimento, protezione e rispetto. Al tempo stesso, esorta al dialogo e alla riconciliazione per risanare ogni ferita”.