“Rinnovare e approfondire la nostra relazione con i santi, i beati e i servi di Dio della Famiglia vincenziana del mondo intero, considerandoli modelli della spiritualità e del carisma vincenziano” e “rinnovare ed approfondire la ‘cultura delle vocazioni'” sono le prossime tappe del cammino della Famiglia vincenziana indicate dal superiore generale padre Tomaž Mavrič, nella lettera “Alle soglie del quinto secolo del carisma vincenziano” scritta in occasione della chiusura del 400° anniversario del carisma vincenziano. Un testo al contempo di lode e di ringraziamento per quanto fatto nel corso di questo giubileo che si conclude ufficialmente domani 25 gennaio e che ha visto lo svolgimento del Simposio internazionale della Famiglia vincenziana a Roma, mentre sono in corso l’iniziativa globale della Famiglia vincenziana con i senza fissa dimora lanciata ufficialmente durante il Simposio a Roma, e il pellegrinaggio della reliquia del cuore di San Vincenzo de Paoli. Dal 18 al 21 ottobre si terrà a Castel Gandolfo il festival del film vincenziano, intitolato “Trovare Vincenzo 400”. “I santi, i beati e i servi di Dio… parlano, o possono parlare, ai bambini, ai giovani, agli adulti e a tutti i nostri contemporanei” come “modelli di santità” e sono “una risorsa per nuove vocazioni alla vita consacrata o per l’impegno attivo di laici nei diversi rami della Famiglia vincenziana”, prosegue il superiore generale invitando a “lavorare insieme per una rinnovata cultura delle vocazioni” contro la diffusa “anti-cultura delle vocazioni”.