Diritti umani: Aleksey Navalnij di fronte alla Corte europea. 7 manifestazioni in Russia, 7 arresti

Strasburgo: Aleksey Navalnij in udienza alla Grande Camera della Corte dei diritti dell'uomo

(Strasburgo) Di fronte alla Grande Camera della Corte europea dei diritti umani si è svolta stamane a Strasburgo l’udienza che ha visto comparire Aleksey Navalnij, l’attivista politico russo, leader dell’opposizione, attualmente sospeso dalla lizza elettorale del 4 marzo, perché giudicato incandidabile dalla corte suprema della Russia. Navalnij si era rivolto alla Corte in relazione ai ripetuti “arresti tra il 2012 e il 2014 in occasione di diverse manifestazioni pubbliche”. Secondo Navalnij, in base all’art. 5 (diritto alla libertà), “i sette arresti (e due casi di detenzione pre-processuale) sono stati illegali e arbitrarie privazioni della sua libertà” e in base all’art. 6 (diritto a un processo equo), “i successivi procedimenti contro di lui sono stati tutti ingiusti”. E “le azioni delle autorità politicamente motivate”. La Corte aveva già emesso una sentenza nel febbraio 2017 in cui elencava una serie di violazioni nel caso degli arresti, ma anche la “non necessità di considerare il caso alla luce dell’art. 18”. Per questo le parti hanno fatto ricorso alla Grande Camera.
Di fronte ai giudici oggi Navalnyi, ha affermato che “la riluttanza della corte a giudicare il caso alla luce dell’art. 18 è diventato un’arma di propaganda politica da parte del regime che cinicamente usa questa corte nel suo sforzo di giudicare le proprie azioni che sono violazioni dei diritti umani”. Oltre alle spiegazioni legali, presentate dai suoi due avvocati, Navalnij ha parlato di una “spiegazione matematica” per cui tutte le volte in cui la Corte di Strasburgo si è pronunciata sul suo caso, ha sempre identificato una violazione degli art. 5 e 6.
Navalnij è stato sette volte in prigione ogni volta in cui lui e i suoi colleghi hanno annunciato e attuato una manifestazione di protesta. “La probabilità che tutto ciò non abbia un disegno politico alle spalle è così bassa come quella di incontrare un dinosauro nell’edificio della Corte o ancora più bassa che Putin perda le elezioni”. Gli avvocati che rappresentano lo Stato hanno dettagliatamente dimostrato le violazioni compiute da Navalnij secondo le regole russe. In data successiva, che sarà comunicata alle parti, la Grande Camera pronuncerà il suo verdetto.

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