Crisi politica e repressione

R.D.Congo: Utembi Tapa (presidente vescovi), “andremo avanti senza paura, per il bene della popolazione”

Il presidente della Conferenza episcopale della R.D. Congo mons. Utembi Tapa

La Chiesa cattolica della Repubblica democratica del Congo “sta intercedendo per chiedere al potere di onorare i propri impegni e rispondere alle aspirazioni legittime del popolo, che vorrebbe andare alle elezioni”. Lo afferma in una intervista al Sir monsignor Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani e presidente della Conferenza episcopale nazionale della R.D. Congo (Cenco), che ha descritto una situazione “molto preoccupante”. “Le elezioni presidenziali e legislative nazionali e provinciali che erano previste entro dicembre 2017 non sono state organizzate – dice mons. Utembi Tapa -. Questo è causa di tensione all’interno della classe politica e di frustrazione tra la popolazione, che non è libera di eleggere i propri dirigenti. Un gruppo di laici che si è costituito nel ‘Comitato laico di coordinamento’ il 31 dicembre ha organizzato Kinshasa una marcia repressa in maniera violenta, con 6 morti, e molte persone ferite e arrestate. C’è molta tensione nel nostro Paese”, anche perché “la miseria in cui vive la popolazione non si può più nascondere, va chiamata PER nome. Più volte abbiamo preso posizione per dire che il Paese va molto male e che la popolazione soffre”. Nonostante la repressione del 31 dicembre, precisa, “non abbiamo paura di andare avanti e contiamo su Dio, che è l’unica sicurezza per tutti”: “In questo periodo ci troviamo costretti a denunciare ciò che non va perché le cose cambino per il bene di tutti: di quelli che sono al potere, dei membri della classe politica ma soprattutto della popolazione”. Anche “la sollecitudine paterna e pastorale del Papa – precisa – ci tocca il cuore. Ci dà la forza di andare avanti”: “Con il suo rappresentante, il nunzio apostolico, portiamo avanti questa lotta insieme perché è una causa nobile per il benessere della popolazione”. Mons. Utembi Tapa non esclude possibilità di dialogo con il presidente Joseph Kabila: “Come vescovi siamo disposti a parlare con tutti per invitare ciascuno ad assumere pienamente le proprie responsabilità. Se si presenta l’occasione per incontrare il presidente della Repubblica non mancheremo di farlo. Al momento stiamo incontrando l’entourage di ministri e la classe politica dell’opposizione”. La Conferenza episcopale ha reso pubblico un messaggio il 27 novembre scorso e due comunicati in dopo i fatti del 31 dicembre. “E’ possibile che ne scriveremo altri a seconda dell’evoluzione della situazione”, conclude.