Viaggi apostolici

Papa in Perù: López (segretario Repam), “già da giorni incontri con vescovi e leader indigeni a Puerto Maldonado”

L’incontro che oggi il Papa avrà con i popoli indigeni a Puerto Maldonado ha avuto un momento importante di preparazione, sia in questi mesi sia negli ultimi giorni. Lo spiega al Sir Mauricio López, segretario esecutivo della Repam, la Rete ecclesiale panamazzonica, che si trova già da alcuni giorni a Puerto Maldonado. Da lunedì sono infatti iniziati ad affluire lentamente (perché lentamente ci si sposta da queste parti, quasi esclusivamente per via fluviale) vescovi, operatori pastorali, rappresentanti dei popoli indigeni. In barca è arrivato, ad esempio, dalla Bolivia, assieme alla delegazione indigena del vicariato apostolico di Pando, mons. Eugenio Coter, vescovo di origini bergamasche. “In tutto siamo circa duemila persone, provenienti dagli otto vicariati apostolici peruviani, ma delegazioni sono arrivate da Brasile e Bolivia – spiega il segretario esecutivo della Repam -. Con noi ci sono vescovi di otto dei nove Paesi che fanno parte dell’immensa Regione panamazzonica”.
Un convenire per la visita del Papa che ha avuto, mercoledì e ieri, un’anteprima con due giornate di fitti incontri: “È stato un incontro molto bello – sottolinea il segretario esecutivo della Repam –, ci siamo interrogati insieme su quali sono gli appelli che Papa Francesco rivolge a questa Chiesa particolare e a tutta l’Amazzonia, per rispondere nel modo migliore alle sfide pastorali dell’Evangelii Gaudium e alla conversione che viene chiesta dall’enciclica Laudato Si’. Vescovi, operatori pastorali e leader indigeni presenti hanno preso posizione per stare accanto in modo preferenziale ai popoli maggiormente esclusi, ai campesinos, e hanno chiesto di ascoltare attentamente i loro appelli, di impegnarsi in modo autentico e genuino. Devo dire che questo impegno per la Chiesa non è nuovo, ora siamo chiamati soprattutto ad operare insieme attraverso la Repam”.