"Una società che si prende cura"

Paesi Bassi: Utrecht, incontro interreligioso. Nel programma concerto di un’orchestra di giovani siriani rifugiati

“Una società che si prende cura” è il tema dell’incontro annuale della rete interreligiosa “In Vrijheid Verbonden” (uniti nella libertà) che si svolge a Utrecht, Paesi Bassi, lunedì 22 gennaio. All’incontro parteciperà il presidente della Conferenza episcopale olandese mons. Hans Van den Hende. La rete è formata da persone di religioni e filosofie diverse che lavorano insieme per mostrare la ricchezza delle varie tradizioni religiose in Olanda e il loro contributo per la democrazia. Testimone principale dell’evento di Utrecht sarà Faiza Ouhlasen, attivista di Greenpeace detenuta in Russia nel 2013. Seguiranno le voci delle diverse religioni che presenteranno il loro punto di vista. “Questo avverrà con interventi, ma anche con il canto, la danza e la musica”. Il contributo del cristianesimo per esempio, sarà presentato da un’orchestra di musica siriana tradizionale formata da giovani rifugiati ortodossi che ora vivono a Breda. Spiegano gli organizzatori che “in Siria i membri di quest’orchestra suonavano già insieme. La fuga li ha divisi, ma grazie all’iniziativa di uno di loro sono riusciti a ritrovarsi e con l’aiuto di molti a ricominciare a suonare. Essi vivono in prima persona la società di cura”. L’incontro vuole mostrare che “con la saggezza delle tradizioni religiose è possibile affrontare le questioni sociali con un atteggiamento improntato sui valori”: “a rispondere alle sfide non saranno paura, esclusione e disperazione, ma armonia, compassione, accettazione e tolleranza”.