Emergenza

Iraq: Unicef, “un bambino su quattro colpito dal conflitto e dalla povertà”

“In Iraq oltre quattro milioni di bambini hanno subito le conseguenze di estreme violenze in diverse aree, comprese quelle di Ninewa e al-Anbar. Solo lo scorso anno, 270 bambini sono stati uccisi. A molti è stata sottratta l’infanzia, costretti a combattere. Alcuni porteranno per tutta la vita cicatrici sia fisiche sia psicologiche perché esposti a livelli di violenza senza precedenti. Sono oltre un milione i bambini costretti a lasciare le proprie case”. Lo afferma Geert Cappelaere, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, in una nota diffusa oggi. “Anche se in diverse aree i combattimenti sono terminati, continuano a verificarsi episodi di violenza. Solo questa settimana, si sono verificati tre bombardamenti a Baghdad. La violenza non sta solo uccidendo e causando mutilazioni ai bambini, ma sta anche distruggendo scuole, ospedali, case e strade. Sta lacerando il tessuto sociale e la cultura della tolleranza che tiene unite le comunità”. Dal direttore regionale Unicef altri numeri. “La povertà e il conflitto hanno interrotto il percorso scolastico di 3 milioni di bambini in Iraq. Alcuni non sono mai entrati in una scuola. Oltre un quarto di tutti i bambini in Iraq vive in povertà, in particolare quelli nelle aree meridionali e rurali, tra le più colpite negli ultimi anni”. Per questo motivo, Cappelaere chiede alle autorità irachene e alla comunità internazionale la fine delle violenze, assistenza umanitaria e investimenti sull’istruzione. “Il vertice internazionale per l’Iraq, ospitato dallo Stato del Kuwait dal 12 al 14 febbraio, rappresenta un’altra grande opportunità per il Governo iracheno e la comunità internazionale per rafforzare ulteriormente gli impegni per i bambini del Paese. L’impegno più forte è aumentare i fondi stanziati per sostenerli con un impatto positivo sulla loro vita”.