Padre Matteo Ricci: lo “stile di amicizia” del grande gesuita e missionario maceratese è ancora oggi un modello cui ispirarsi in ogni iniziativa di dialogo e incontro. Ne è convinto mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università cattolica del Sacro Cuore, che dal 22 al 31 agosto ha guidato un viaggio culturale in Cina promosso dal Centro pastorale dell’Ateneo, al quale hanno partecipato 20 professori con familiari e amici per un totale di 62 persone. La “Cattolica”, spiega in un’intervista al Sir, nutre grande interesse “per i processi di internazionalizzazione e, in particolare, per quanto sta accadendo in Oriente e soprattutto in Cina”. Centinaia i cinesi che frequentano le diverse facoltà o i master dell’Ateneo; “ci sono poi relazioni e progetti istituzionali che ci vedono coinvolti in iniziative comuni con alcune università cinesi a Shanghai e Pechino”. In questo contesto si è svolta la visita al Dipartimento di filosofia e studi religiosi della Fudan University di Shanghai e alla BLCU-Beijing Language and Culture University di Pechino. Con quest’ultima istituzione la collaborazione passa in modo particolare attraverso l’Istituto Confucio presente anche in Cattolica e alcuni progetti che consentono di conseguire titoli double degree in entrambi gli atenei. Filo conduttore del viaggio “la testimonianza e l’insegnamento” di Matteo Ricci. Particolarmente significativa “la celebrazione della Messa sulla sua tomba. “Di straordinaria attualità” il suo messaggio “anche per un’istituzione come l’Università cattolica che ha il compito di formare le nuove generazioni ad un sapere aperto a tutte le conoscenze a partire da una visione che si ispira all’universalismo cattolico e alla ricerca sincera della verità”, chiosa Giuliodori. Ulteriore tappa, l’incontro con la congregazione religiosa fondata da Armida Barelli nel 1923: oggi ben 250 suore cinesi a servizio della diocesi e di alcune istituzioni a carattere educativo e caritativo.