“Questa casa è una prova dell’amore che Gesù ha per voi e del suo desiderio di starvi molto vicino”. E’ l’omaggio del Papa ai responsabili dell’Hogar San Josè, visitata questo pomeriggio a Medellin. “Lo fa attraverso la cura amorevole di tutte le persone buone che vi accompagnano, che vi vogliono bene e vi educano”, ha spiegato Francesco alle centinaia di piccoli ospiti che lo hanno amorevolmente attorniato, come in ogni tappa del suo viaggio in Colombia. “Penso ai responsabili di questa casa, al personale e a tante altre persone che ormai fanno parte della vostra famiglia”, ha proseguito il Papa: “Perché è questo che fa sì che questo luogo sia una casa: il calore di una famiglia dove ci sentiamo amati, protetti, accettati, curati e accompagnati”. “Direi che siete in buone mani!”, ha detto Francesco riferendosi alla figura di cui l’hogar porta il nome: “Sono sicuro che come san Giuseppe ha protetto e difeso dai pericoli la santa Famiglia, così pure difende voi, vi custodisce e vi accompagna. E con lui anche Gesù e Maria, perché san Giuseppe non può stare senza Gesù e Maria”. Ai responsabili, gli operatori e i volontari della casa, il Papa ha raccomandato due ingredienti indispensabili da tener presente per curare con amore “questi bambini che fin da piccoli hanno sperimentato la sofferenza e il dolore”: “l’amore che sa vedere Gesù presente nei più piccoli e deboli, e il sacro dovere di portare i bambini a Gesù”. I bambini “sono il futuro della società colombiana, del mondo e della Chiesa”, ha concluso Francesco: “E il Papa vi porta nel cuore. Non dimenticatevi di pregare per me”.