È con lo sguardo alla Milano internazionale che vanno letti i risultati della ricerca che è stata presentata oggi nella sede dell’Istituto auxologico italiano alla presenza delle autorità regionali e cittadine oltre che di una nutrita rappresentanza del corpo consolare milanese. Si tratta di uno studio condotto dal centro di ricerca dell’Università cattolica e Auxologico attraverso il coinvolgimento di alcune delle più popolose comunità straniere stabilmente residenti a Milano. “La popolazione straniera residente a Milano mostra buoni livelli di accesso a servizi sanitari – ha spiegato Laura Zanfrini, direttrice del centro di ricerca Wwell dell’Università cattolica e curatrice della ricerca –, in particolare da parte delle donne e di coloro che da più tempo risiedono in città. Come mostrano i dati dell’ultima rilevazione condotta dall’Orim (l’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità), le visite specialistiche presso il sistema sanitario regionale sono tra i servizi a cui gli stranieri accedono con maggiore frequenza (il 43,4% del campione intervistato vi ha fatto ricorso nei 12 mesi precedenti l’intervista), anche se non è trascurabile la quota di coloro che ricorrono a visite specialistiche private a pagamento (l’11%)”. Secondo Zanfrini, indagando i bisogni, gli elementi di soddisfazione ma anche le aspettative che restano oggi disattese nel rapporto tra queste comunità e i servizi sanitari del territorio, “è emerso un quadro ricco di suggestioni che consentono non solo di rispondere all’esigenza di questa popolazione ma anche di far compiere un complessivo salto di qualità ai servizi”.