Editoria: mons. Viganò alla presentazione di “Erostudente”, “Emerge la necessità di una pedagogia del desiderio, educare i giovani a traguardi da raggiungere e a relazioni da costruire”

Alla presentazione del libro “Erostudente. Il desiderio di prendere il largo” (Rubbettino 2017) di Giovanni Lo Storto, direttore generale dell’università Luiss “Guido Carli”, è intervenuto anche il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede monsignor Dario Edoardo Viganò, lunedì 24 settembre al Circolo Canottieri Aniene a Roma. Incalzato dalla domanda della giornalista Rai Bianca Berlinguer, in veste di moderatrice, mons. Viganò ha sottolineato come il libro fotografi bene un gap generazionale, tra una società cresciuta con un sapere di tipo tipografico e una nuova generazione immersa nei media. “Ci troviamo dinanzi a due generazioni – ha spiegato il Prefetto della Santa Sede – da un lato quella dei figli che inseguono una vita fatta di sogni, dall’altro quella dei genitori che invece si dimostrano spaventati dalla crisi, da una scomparsa delle professioni tradizionali, e pertanto raffreddano i sogni dei propri figli. In questo scenario polarizzato, la scuola e l’università devono assumere un ruolo chiave, devono giocarsi per educare i giovani al desiderio. Devono saper accompagnarli ad abitare il mondo di oggi, promuovere una pedagogia del desiderio”.
Ancora: “Il desiderare dei giovani non è il tutto del mondo, ma non per questo può essere considerato come un niente. Come indica il filosofo Silvano Petrosino, ‘l’alternativa tutto-o-niente è la trappola per antonomasia posta da quella pulsione a godere/consumare che inevitabilmente conduce all’idolatria e alla distruzione’”. “Occorre insegnare ai giovani – ha concluso mons. Viganò – a non essere schiavi di una ricerca spasmodica, ma avere ben chiari obiettivi da raggiungere, frontiere da superare, relazioni da costruire. E l’educatore, come ricorda Papa Francesco, deve essere ‘come un padre e una madre che trasmette una vita capace di futuro. Per avere questa tempra occorre mettersi in ascolto dei giovani’”.

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