Crisi

Repubblica Centrafricana: card. Nzapalainga (Bangui), “presenza forze Onu è ancora importante”

“Ogni gruppo ha i suoi limiti e le sue forze: la Minusca è servita a prendere tempo, a calmare la situazione, a salvare delle vite. Non si può gettare il bambino insieme all’acqua calda, bisogna riconoscere ciò che di buono ha fatto, contribuendo alla stabilizzazione”. È il parere del cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, che in una intervista al Sir commenta le recenti tensioni con i soldati delle forze Onu della Minusca, accusate dalla popolazione della Repubblica Centrafricana di non fare abbastanza per mantenere la sicurezza. Il card. Nzapalainga ammette che “ci sono stati dei problemi perché la Minusca dispone di uomini e risorse limitate” e non possono intervenire a distanza di 10 km dalla loro presenza: “La gente e i criminali lo sanno. Aspettano le persone a 10 km per fermarli o ucciderli. Per cui si è cristallizzata una tensione tra la popolazione e la Minusca”. A suo avviso “ci sono limiti che bisogna cercare di superare”.  “La sua presenza oggi è importante – sottolinea – perché non abbiamo ancora un esercito nazionale. Se le forze Onu andassero via tutti i capi ribelli occuperebbero tutti i villaggi e diventerebbero i capi di intere regioni. Diventerebbe una giungla”.