Fede

Pellegrinaggio Lourdes: mons. Bressan (assistente Unitalsi), “il cristiano non può impostare la sua vita se non al servizio”

(dall’inviato a Lourdes) – “Il cristiano non può impostare la sua vita se non al servizio”. Lo ha affermato ieri mons. Luigi Bressan, assistente ecclesiastico nazionale dell’Unitalsi, presiedendo a Lourdes, nella Basilica di san Pio X la messa internazionale nell’ambito del pellegrinaggio nazionale dell’associazione. Hanno concelebrato il cardinale Adrianus Johannes Simonis, arcivescovo emerito di Utrecht (Olanda), monsignor Donatus Aihmiosion Ogun, vescovo di Uromi (Nigeria), mons. Peter Machado, vescovo di Belgaum (India) e un’ottantina di sacerdoti proveniente da diverse parti del mondo. Commentando il brano evangelico della domenica, mons. Bressan ha rilevato che Dio “non pesa la qualità del prodotto esortandoci quasi ad un impegno stacanovista, ma vede e premia la qualità del cuore nelle circostanze concrete in cui una persona viene a trovarsi”. “Non è il numero degli anni o delle opere realizzate che indica la santità della vita”, ha aggiunto, rilevando che “il valore della nostra esistenza è concesso da lui, poiché invano lavorerebbe l’uomo se il Signore non costruisce con lui”. Nella parabola dei lavoratori della vigna, secondo l’arcivescovo, “potremmo leggervi lo zelo di un buon imprenditore che procura occupazione e remunerazione anche a chi non può sostenere un’intera giornata di lavoro”. “Essa – ha proseguito – si riferisce certamente alle condizioni varie della nostra storia, della nostra salute (sani o malati), alle esperienze formative, alle forme differenti e complementari in cui siamo stati chiamati a realizzare la vocazione cristiana”. “Ognuno si senta impegnato a rispondere prontamente”, ha ammonito Bressan, rilevando che “ciascuno e ciascuna di noi può effettivamente contribuire al regno di Dio”. Allora, “offriamo il nostro impegno prontamente”. “Potrà essere innanzitutto offerta della giornata, sarà preghiera, sarà spesso azione di solidarietà in famiglia e nel tessuto sociale”, ha spiegato l’arcivescovo, che ha anche rilevato come la prima lettura della liturgia “ci esorta a non rinviare sine die la nostra scelta di aderire decisamente a Cristo”. “Di questa sollecitudine e opzione di vita ci è esempio Maria” che, ha concluso – con il suo “ecco la serva del Signore; si faccia di me secondo la tua parola” – “non perse tempo nel mettere in pratica il comandamento nuovo dell’amore recandosi subito, pur nella fatica ma con entusiasmo, ad aiutare Elisabetta”.