Economia e lavoro

G7: vescovi Piemonte e Valle d’Aosta, “porre attenzione al grido dei più poveri e della nostra madre terra”

“L’augurio” di svolgere “serenamente gli incontri in programma a vantaggio di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, ponendo attenzione non solo agli interessi produttivi, commerciali ed economici, ma anche al grido dei più poveri e della nostra madre terra”. È quello che rivolgono i vescovi del Piemonte e della Valle d’Aosta ai ministri dell’Economia e del Lavoro, partecipanti al G7 alla Reggia di Venaria. “L’incontro del G7 – ricordano i presuli, in un messaggio firmato da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta – si celebra in un territorio che ha vissuto con grande intensità, responsabilità e partecipazione le varie fasi che hanno connotato le cosiddette ‘rivoluzioni industriali’ succedutesi nei due secoli precedenti. Ora si sta impegnando a conoscere e interpretare quale sarà l’esito dell’attuale passaggio epocale indicato come ‘Rivoluzione Industriale 4.0′”.
Su questo territorio, ricordano i vescovi, “hanno svolto un ruolo fondamentale figure religiose e laiche che la nostra tradizione ecclesiale identifica come ‘Santi sociali’. Con il loro esempio e la loro azione hanno permeato la mentalità e il vissuto di intere generazioni, a partire da intuizioni profetiche di cui anche oggi sentiamo tutti il bisogno”.
I presuli si dicono “certi” che durante i lavori i ministri saranno “guidati e sorretti da criteri di giustizia, per affrontare con coraggio quelle dinamiche che hanno come conseguenza la preoccupante inequità che lacera il nostro mondo, rendendolo pericolosamente instabile. In un tempo così complesso e ricco di sfide ‘sembra incredibile che ancora oggi si faccia fatica a riconoscere che non c’è altra via per una crescita armonica: è il lavoro, con la sua creatività ed anche con la sua produttività, la vera fonte della ricchezza di una comunità, il pilastro su cui costruire una relazione armonica tra le capacità di ogni singola persona e lo sviluppo economico e sociale'”. Infine, ancora, un augurio di “un proficuo lavoro a vantaggio di tutti!”.