Meeting annuale
(DIRE-SIR) – Il nodo è sfruttare le potenzialità della “data revolution” per prevenire e affrontare gli “shock del futuro” legati ai cambiamenti climatici, alla globalizzazione e all’automazione: lo ha detto oggi Enrico Giovannini, ex ministro e presidente dell’Istat, ora portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis). “È necessario immaginare le tre sfide dei cambiamenti climatici, dell’automazione e della globalizzazione con le loro conseguenze sul lavoro e i loro vincitori e sconfitti – ha dichiarato Giovannini -. Impatteranno sui Paesi in via di sviluppo e bisognerà allora mettere al centro il concetto di resilienza, la capacità cioè di reagire agli shock”. Secondo il portavoce di Asvis, intervenuto a Roma al meeting annuale dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), interventi nazionali e internazionali dovranno fondarsi su “informazioni aggiornate di continuo in tempo reale e grande capacita’ di analisi”.
Poi, cruciale, il ruolo delle imprese. “La partnership tra pubblico-privato è ancora agli inizi nella cooperazione”, ha sottolineato Giovannini. “Se non orientiamo le imprese affinché incorporino gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) dovremo intervenire poi per riparare i danni, in particolare in Africa, un terreno particolarmente difficile”. Infine, la riflessione sull'”educazione alla cittadinanza globale”, uno dei temi posti dall’Aics come riferimento della giornata di oggi. Giovannini lo ha toccato annunciando un’iniziativa di Asvis in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca: “Da quest’anno lanceremo le lezioni zero per tutti gli studenti, con corsi di e-learning sugli Sdgs che potranno poi essere tradotti anche in altre lingue”. L’assunto è che il futuro, in Europa come in Africa, lo costruiranno i giovani. “E non è più possibile – evidenzia Giovannini – che un ragazzo esca dall’università senza conoscere l’Agenda 2030 o gli Sdgs”.