Società

Consiglio permanente Cei: card. Bassetti, “le tre sfide che la famiglia deve affrontare”. “Elaborare politiche innovative e concrete”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La Chiesa italiana, pur tra molte difficoltà, è una Chiesa di popolo. E questo popolo è senza dubbio costituito da milioni di famiglie, che costituiscono la cellula basilare della società italiana”. Lo ha ricordato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella sua prolusione di apertura del Consiglio episcopale permanente, oggi a Roma, in cui ha definito quello attuale uno scenario “caratterizzato da un crescente aumento di convivenze, separazioni e divorzi, nonché da un tasso di natalità che continua a diminuire drammaticamente”, e che “ci impone di guardare alla famiglia in modo concreto, senza cercare alcuna scorciatoia, scorgendo nelle fragilità della famiglia non solo i limiti dell’uomo, ma soprattutto il luogo della grazia”.
Tre le sfide che la famiglia deve affrontare nel mondo contemporaneo, che costituiscono altrettante sfide per la Chiesa: la prima “è di tipo esistenziale e risiede nelle difficoltà di formare ed essere una famiglia”. “Spesso vedo molte coppie indugiare, dubbiose e incredule che sia possibile dar vita ad una relazione per sempre”, ha fatto notare Bassetti: “Le donne e gli uomini di oggi sono cresciuti in un clima dove tutto – perfino le relazioni umane – viene consumato in modalità usa e getta” . La seconda sfida è di tipo sociale e consiste “nel riuscire a rendere più a misura di famiglia la nostra società, sempre più complessa e logorante”. “Questa faticosa civiltà urbana, come aveva già intuito Paolo VI, produce una serie di ostacoli oggettivi alla vita familiare”, l’analisi del presidente della Cei: “La precarizzazione del lavoro, ad esempio, ferisce l’anima dei coniugi e impedisce di formare una base minima di stabilità; i ritmi ossessivi producono una sorta di nevrosi sociale impedendo di avere del tempo da dedicare al coniuge e ai figli; la mobilità sociale rompe le tradizionali reti generazionali di mutua assistenza tra nonni e figli; e infine, la donna, sempre più spesso racchiusa tra una maternità desiderata e un lavoro necessario, rischia di non comprendere più qual è il suo ruolo all’interno della famiglia e della società”. La terza sfida, infine, “ci introduce in uno dei più grandi temi di discussione degli ultimi decenni e si riferisce alla questione antropologica e alla difesa e alla valorizzazione della famiglia tra uomo e donna, aperta ai figli. Una sfida culturale e spirituale di grandissima portata”.
Sul piano pastorale, la proposta del presidente della Cei, “dobbiamo impegnarci nelle diocesi, nelle parrocchie e negli uffici pastorali per recepire con autenticità lo spirito dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia”. Sul piano sociale, “chiediamo con forza alle Istituzioni – a partire dalla prossima Conferenza nazionale per la famiglia – di elaborare politiche innovative e concrete, che riconoscano, soprattutto, il ‘fattore famiglia’ nel sistema fiscale italiano. Una misura giusta e urgente, non più rinviabile, per tutte le famiglie, in particolare quelle numerose. Una misura di cui avvertiamo l’assoluta importanza non solo perché avrebbe dei benefici sui redditi familiari ma perché potrebbe avere degli effetti positivi su un tema cruciale per il futuro della nazione: quello della natalità”.