“Il lavoro come grande questione nazionale non è solo e tanto una questione di cifre, quanto qualcosa che riguarda la vita delle persone, il destino delle famiglie, il futuro dei giovani”. È quanto scrive Vania De Luca, presidente dell’Ucsi, nell’editoriale pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Desk” dedicato a “Raccontare il lavoro”, in vista della Settimana sociale dei cattolici italiani. Secondo De Luca, quello del lavoro, è un “tema che è un’emergenza nazionale, più che un oggetto di analisi o studi; con un futuro che, in mezzo a cambiamenti profondi, è tutto da inventare, nella consapevolezza che se la sfiducia prende il sopravvento, è un’intera società a risultare perdente”. “Desk” propone un approfondimento lungo tre direttrici: “Come cambia il lavoro” nell’epoca dell’industria 4.0, “Il lavoro giornalistico” al centro “anch’esso, di trasformazioni profonde, eppure risorsa e funzione irrinunciabile per ogni democrazia”, e “Raccontare il lavoro”. “I giornalisti – nota la presidente – sono sempre stati non solo fotografi della realtà, ma anche interpreti e costruttori di immaginario collettivo”. “È ancora così – si domanda – oppure i cambiamenti in corso, profondi e veloci anche per il giornalismo, fanno sì che quest’ultimo concorra, non sempre consapevolmente, alla disintegrazione dell’immaginario piuttosto che alla costruzione di orizzonti di senso?”. Da questo interrogativo nasce la proposta avanzata da De Luca: “tra i temi possibili, in futuro, per una Settimana sociale, ci potrebbe essere anche la comunicazione, con i tanti risvolti, anche antropologici, ad essa connessi”. “Potrebbe essere un’occasione – conclude – per offrire una cornice alta, da cattolici in frontiera, a un confronto allargato sulle radici e le fonti del comunicare ma anche sul futuro dei giornali e della televisione, della radio e del web, dei giornalisti, del pubblico e dei lettori”.