Migranti: Lorenzin (ministro Salute), “passare da ius soli a ius culturae, no a fiducia”. Chi arriva in Italia è “sano ma esausto”

Sul tema dello ius soli, “molto delicato perché riguarda il futuro delle nuove generazioni, abbiamo sempre detto di sì allo ius culturae. Vorrei che ci fosse un approfondimento del dibattito il Parlamento per allargare la maggioranza e passare dallo ius soli allo ius culturae, acquistando la cittadinanza attraverso la possibilità di un ciclo di studi”: lo ha detto oggi il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della conferenza stampa di presentazione in Senato del progetto “Sanità di frontiera” promosso dall’Osservatorio internazionale per la salute, con corsi di formazione sulla medicina delle migrazioni rivolti a medici e operatori sanitari. Riguardo alla possibilità di un voto di fiducia sullo ius soli Lorenzi ha risposto: “Noi abbiamo detto che una legge giusta con un metodo di approvazione sbagliato potrebbe anche rendere sbagliata la norma. Forse se diamo la possibilità di un dibattito più ampio potremmo avere una maggioranza condivisa non dentro al Parlamento ma anche fuori”. Sulla possibilità che i migranti portino le malattie il ministro ha ribadito nella tavola rotonda: “Il migrante che riesce ad arrivare in Italia è sano, perché c’è una sorta di selezione naturale. Però ci sono patologie da migrante ‘esausto’ dovute al contesto in cui vive”. E poi ai giornalisti: “I migranti portano malattie come tutti gli altri. Non abbiamo rilevato malattie particolari, importante è che ci sia il buon senso e il rispetto delle prassi internazionali”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy