Diocesi: mons. Santoro (Taranto) a nuovi sacerdoti, “servire i fratelli consumando la suola delle scarpe, da annunciatori”

Pregare dinanzi a Gesù Eucarestia e alla Madonna che alimentano il motore dell’anima e portano a servire i fratelli “consumando la suola delle scarpe, da annunciatori. Perché è dalla forza dello Spirito che viene una novità che è per tutto il mondo”. È la “ricetta” per essere dei buoni sacerdoti fornita sabato sera dall’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, ai tre nuovi presbiteri che ha consacrato nella concattedrale “Gran Madre di Dio”. Si tratta di don Angelo Baldassarre, don Marino D’Amore e don Michele Maggio. Il primo, dopo il diploma come perito chimico, era assunto in Ilva. Il secondo, invece, “dopo un anno da volontario in Marina” – ha spiegato mons. Gianni Caliandro, rettore del seminario regionale di Molfetta – “al momento di firmare e partire per il Libano, ha deciso di prendere altri porti e iniziare la navigazione più difficile, quella dentro se stesso. Una navigazione che lo ha condotto fin qui”. Lo stesso è accaduto a don D’Amore, che ha scoperto la chiamata grazie all’amore per la musica lirica, coltivato studiando all’Istituto musicale Paisiello di Taranto. “Adesso comincia la seconda di navigazione – ha detto nella sua omelia mons. Santoro – l’avventura del rapporto con il Signore”. “Per attraversare il mare – ha osservato l’arcivescovo – ci vogliono degli argomenti profondi, che sono quelli della nostra ragione e del nostro cuore, salvo dall’altra parte dell’oceano un legno, una barca venga verso di noi, portandoci la rivelazione. E quella è la salvezza che gratuitamente ci raggiunge. E di qui comincia un nuovo percorso per voi”.

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