Cortile di Francesco: Minniti (ministro Interno), “non inseguire i flussi, ma governarli”

(dall’inviata ad Assisi) “L’obiettivo non è inseguire i fenomeni, ma governarli”. Così il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha spiegato la politica del governo sulle migrazioni, durante l’incontro svoltosi ieri sera ad Assisi a chiusura del “Cortile di Francesco”. “Cancellare la parola emergenza dal tema immigrazione”, la sua proposta: “Noi abbiamo a che fare con un fenomeno epocale, che ci ha accompagnato, ci accompagna e ci accompagnerà anche in futuro. Bisogna chiedersi come una democrazia affronta queste grandi questioni: non possiamo lasciare le chiavi della democrazia italiana ed europea ai trafficanti di esseri umani”. “Il 97% degli immigrati arrivati in Italia vengono dalla Libia”, ha ricordato il ministro: dopo l’Africa, il secondo Paese più numeroso è il Bangladesh, segno che abbiamo a che fare con un traffico mondiale di esseri umani in mano a criminali senza scrupoli”. Di qui l’esigenza di “governare i flussi”: “L’Italia – ha spiegato Minniti – è un Paese che ha accolto, accoglie e continuerà ad accogliere, ma il tema dell’accoglienza va legato a quello dell’integrazione: l’accoglienza deve avere un limite nella capacità di integrazione”. Altro imperativo fondamentale: “Tener conto dei diritti di chi è accolto, ma anche di chi accoglie: una democrazia che tiene conto di uno solo di questi diritti è una democrazia che non sta nel giusto equilibrio”. “Si possono governare i flussi – ha assicurato Minniti – tenendo insieme due principi fondamentali: il principio di umanità e la tenuta democratica dei singoli Paesi. Senza costruire alcun muro”. “Nel momento in cui i flussi sono governati – ha detto il ministro – anche i trafficanti devono fare i conti con i loro budget e le loro fonti di guadagno: in Niger, ad esempio, abbiamo avuto 35mila ingressi in meno”. “Al principio di umanità l’Italia non rinuncerà mai”, ha garantito il Minniti.

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