Educazione

Scuola: card. Bassetti, “centro nevralgico del sapere e della cultura di un popolo che si tramanda di generazione in generazione”

(Siciliani-Gennari/SIR)

“La scuola è uno dei luoghi più importanti per l’identità e lo sviluppo di un Paese. Senza la scuola è difficile pensare una comunità coesa di uomini e di donne, in cui anche i più poveri possono istruirsi, crescere ed emanciparsi dalla miseria. Essa è il centro nevralgico del sapere e della cultura di un popolo che si tramanda di ‘generazione in generazione’”. È quanto scrive il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nel suo ultimo articolo della rubrica “Dialoghi” de Il Settimanale de “L’Osservatore Romano”. Bassetti sottolinea “due questioni cruciali, oggi ai margini dal dibattito pubblico”. “In primo luogo – spiega – la centralità del sapere umanistico. Una centralità che attualmente appare dimenticata”. “Il sapere umanistico – prosegue – sembra essere sacrificato sia da una continua, quanto inutile, tecnicizzazione dell’insegnamento, sia dall’affermazione sociale del principio dell’utilità”. “È drammatico pensare – osserva il presidente Cei – che le giovani generazioni possano essere influenzate da un utilitarismo di così bassa levatura che si combina a filo doppio con la diffusione di un individualismo esasperato di una società sempre più frammentata. Se questo fosse vero, significherebbe che i nostri giovani smetterebbero di riflettere sul bello e sul vero. Cioè sull’uomo e sul suo rapporto con il trascendente”. Il secondo aspetto riguarda l’“alleanza educativa”. Bassetti fa riferimento “alla complessità dei rapporti sociali dentro e fuori la scuola: ovvero al rapporto tra maestri e allievi; e a quello tra scuola e famiglie”. Richiamando Don Bosco e don Milani parla di “amore e dignità”, parole che “possono essere riassunte con un’altra parola: dialogo”. “Un dialogo necessario che non deve assomigliare a un compromesso al ribasso – osserva – ma deve essere, invece, la parte essenziale, direi costitutiva, di quell’alleanza educativa che viene evocata ormai da molti anni”. “Un’alleanza – conclude il cardinale – che si compone di due tasselli fondamentali”: “Un rapporto autentico, fatto di ascolto e legittimazione reciproca tra famiglie e scuola” e “un dialogo costruttivo, di scambio e di crescita comune, tra maestri e allievi”.