Martiri di oggi

Pino Puglisi: card. Bassetti, “fra mafia e Vangelo non può esserci alcun contatto”

“Fra la mafia e il Vangelo non può esserci alcuna convivenza o tantomeno connivenza. Non può esserci alcun contatto né alcun deprecabile inchino”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e presidente della Cei, che ha presieduto stasera a Palermo una veglia di preghiera in memoria di don Pino Puglisi, nel luogo in cui il sacerdote è stato ucciso da Cosa nostra, in piazza Anita Garibaldi, 24 anni fa. Il porporato ha ricordato anche coloro che “hanno pagato con il sangue il loro impegno contro l’illegalità: oltre a Carlo Alberto dalla Chiesa, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che sono stati uccisi qui a Palermo, vorrei ricordare il giudice ‘ragazzino’ Rosario Livatino di cui è in corso il processo di beatificazione”. Poi, l’attenzione di nuovo su don Puglisi con un monito: “Non dobbiamo correre il rischio di trasformare il beato Puglisi in un ‘santino’. Don Pino, infatti, ci parla ancora oggi dal cielo. E ci dice molte cose. Ci esorta a dire il nostro ‘sì’ al Signore e il nostro ‘no’ fermo a ogni forma di criminalità; e poi ci chiede di impegnarci nell’educazione alla ‘vita buona’ che è legalità, apertura dell’altro, rispetto delle regole e della convivenza civile”. Dopo avere richiamato la sua eredità spirituale, Bassetti indica quella civile lasciata dal sacerdote ucciso dalla mafia, che “vorrei riassumere con una frase: con la mafia non si convive”. Padre Pino Puglisi ne è l’esempio. “È stato senza dubbio un figlio coraggioso della ‘Chiesa che parla’ e che non sta in silenzio; di una Chiesa che non si inchina davanti a nessuno, ma che si inginocchia solo davanti a Gesù Cristo crocifisso e ai poveri per lavar loro i piedi”. Perché, ha sottolineato Bassetti, “chi è discepolo di Cristo è tenuto a denunciare le tenebre, quindi le organizzazioni criminali. Denunciarle con le parole, con i gesti, con la sua testimonianza, ma anche rivolgendosi alle forze dell’ordine e alla magistratura”.