Solidarietà

Papa in Colombia: Cartagena, benedice la prima pietra delle case per i senzatetto e fa visita alla signora Lorenza, 77 annni, volontaria da più di 50

Ieri mattina, dopo essersi congedato dalla nunziatura apostolica di Bogotá, il Papa si è trasferito in papamobile alla base aerea militare di Catam. Al suo arrivo ha salutato alcune persone della compagnia aerea Avianca nei pressi della scala dell’aereo. Quindi – a bordo di un B787 dell’Avianca – è decollato verso l’aeroporto “Rafael Núñez” di Cartagena. Al suo arrivo il Papa è stato accolto dall’arcivescovo di Cartagena, mons. Jorge Enrique Jiménez Carvajal, dal governatore, dal sindaco della città e da alcune autorità militari. Prima di salire a bordo dell’auto che lo ha portato alla piazza S. Francesco d’Assisi, il Papa è passato davanti all’hangar dove circa 300 giovani hanno eseguito una coreografia sui temi della dignità della persona e dell’identità culturale. Alle 10.15, ora locale, il Papa è arrivato alla piazza S. Francesco d’Assisi di Cartagena per la benedizione della prima pietra delle case per i senzatetto e dell’Opera Thalita Kum, alla presenza di alcune centinaia di persone, senzatetto e bambine assistite dall’Opera. Dopo l’indirizzo di saluto del parroco di S. Francesco, padre Elkin Acevedo, e la benedizione del Papa delle prime pietre delle strutture abitative, il Papa si è recato nella alla casa della signora Lorenza, una donna di 77 anni che da più di cinquant’anni lavora come volontaria alla mensa comunitaria. Quindi il trasferimento in auto alla chiesa di San Pietro Claver. “Benedetto sii Tu, o Signore, Dio della misericordia, che in tuo Figlio ci hai dato un esempio ammirevole di carità e per mezzo di Lui ci hai vivamente raccomandato il mandato dell’amore”, la preghiera letta dal Papa nel corso della cerimonia di benedizione della prima pietra: “Degnati di ricolmare con le tue benedizioni questi tuoi servitori, che desiderano dedicarsi generosamente all’aiuto dei fratelli; fa’ in modo che, nel bisogno immediato, possano servirti fedelmente e pienamente nella persona del loro prossimo”.