Lo sgombero improvviso, disposto dalla prefettura di Roma il 19 agosto, di un palazzo occupato dal 2013 da una comunità composta in larga parte da rifugiati e richiedenti asilo del Corno d’Africa, “dimostra ancora una volta l’assenza di serie politiche di assistenza e di alloggio da parte delle autorità capitoline”. Lo afferma oggi Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia: “Lo sgombero è stato eseguito in mancanza di una soluzione alternativa di alloggio, col risultato che centinaia di persone (compresi minori e disabili) sono state costrette a dormire nella piazza antistante il palazzo sgomberato o in altri luoghi di fortuna”. Amnesty considera “paradossale” che lo Stato italiano, concedendo l’asilo politico, “abbia deciso di dare protezione a molte di queste persone per poi negare loro, successivamente, ogni forma di assistenza”. Rufini auspica che “gli incontri e i negoziati in corso possano nell’immediato fornire un alloggio sicuro agli sgomberati e porre le basi per una seria politica di accoglienza, da parte del comune di Roma, di cui vi è urgente bisogno”.