Giovani: padre Cordeschi, “la Tendopoli insegna a costruire un mondo di amore nel lavoro e nella condivisione”

“In un mondo vacanziero, dove le notizie emergenti sono i pestaggi che fanno sui ragazzi, è meraviglioso vedere come venti giovani armati di guanti, pale, picconi e martelli, stanno lavorando dalla scorsa settimana per preparare la Tendopoli. Questa è la Tendopoli: scarponi, zaino, tenda e fatica. Se la vita non è preghiera, la preghiera non è vita. La Tendopoli insegna questo”. Lo ha detto padre Francesco Cordeschi, fondatore e anima della Tendopoli, meeting al via oggi al santuario di San Gabriele, in provincia di Teramo, dove si riuniranno per cinque giorni numerosi giovani da diverse parti d’Italia. L’iniziativa, giunta alla 37ª edizione, è dedicata al tema “Alzati e va… è in preghiera”. Ad aprire i momenti di riflessione saranno nel pomeriggio, alle 18,30, il vescovo di Teramo-Atri, mons. Michele Seccia, e il padre generale dei Passionisti Joachin Rego. I partecipanti alla Tendopoli accoglieranno in serata l’arrivo della Fiaccola della Speranza, benedetta da Giovanni Paolo II prima, da Benedetto XVI dopo e infine da Papa Francesco, portata in staffetta da un gruppo di 20 podisti di Montorio al Vomano (Te). La fiaccola è partita dal santuario di Santa Rita a Cascia e ha attraversato Norcia, dove si è fermata davanti ai resti della basilica di San Benedetto, ma anche Cittareale e Amatrice. “La Tendopoli è lavorare, sudare e condividere fraternamente i pasti, nell’unica certezza che lavorando con amore, si costruisce un mondo di amore, che lavorando con un sorriso si possono ricreare volti sorridenti”, ha concluso padre Cordeschi.

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