“Quest’anno la vendemmia sarà tra le più scarse del dopoguerra, ma vola la domanda del vino italiano all’estero, che, per effetto di un aumento del 6,3%, fa registrare un record, anche rispetto allo scorso anno quando erano stati raggiunti su base annuale i 5,6 miliardi di euro”. Lo scrive Coldiretti in una nota sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero, commentando le ultime stime di Assoenologi che prevede un calo dei raccolti record del 24% per una produzione che supererà appena i 41,1 milioni di ettolitri. “La vendemmia del 2017 per effetto del caldo e della siccità si classifica – sottolinea la Coldiretti – come la più precoce dell’ultimo decennio con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno”. Resta comunque il primato produttivo mondiale per l’Italia davanti alla Francia dove “le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive”, scrive Coldiretti. A livello regionale, invece, la situazione produttiva in Italia è variegata. I maggiori cali sono previsti in Lazio e Umbria (-40%) e in Sicilia (- 35%). “Dalla vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che dà opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone”, conclude Coldiretti.