Spettacolo

Lutto nella commedia: se ne vanno Jerry Lewis e il “Gabibbo”

Una risata malinconica. È scomparso il 20 agosto all’età di 91 anni Jerry Lewis, una colonna della commedia americana tra cinema, teatro e televisione. Nato da una famiglia ebrea di origini russe, con il vero nome Joseph Levitch, Lewis si è imposto sulla scena internazionale nell’immediato dopoguerra con una comicità fisica, plastica, sulla scia di importanti colleghi come Buster Keaton e Charlie Chaplin. Il successo arriva insieme a Dean Martin: il bello e il “picchiatello” (performance tipica di Lewis) faranno il pieno di pubblico tra spettacoli tv e successi cinematografici (ben 16 film insieme) tra il 1946 e il 1956. Lewis proseguirà poi da solo, sempre valorizzando la sua vis comica, istrionica e farsesca, con numerosi film (anche da regista) tra cui: “Il ragazzo tuttofare” (1960), “Il Cenerentolo” (1960) e “Le folli notti del dottor Jerryll” (1963).
Nella sua carriera incontra anche grandi autori come Martin Scorsese, che lo vuole nel film “Re per una notte” (1983). Pochi i riconoscimenti da Hollywood (mai un Oscar, neanche alla carriera), mentre l’Europa lo celebra, Francia e Italia in testa: oltre alle ottime critiche sulla rivista “Cahiers du Cinéma”, si ricordano il Leone d’oro alla carriera nel 1999 alla Mostra di Venezia e il Premio al Festival di Cannes nel 2013. Non tutti sanno che Lewis è l’ideatore della nota raccolta fondi Tv a scopo benefico Telethon (Television Marathon) nel 1966.
Nello stesso giorno se ne è andato in Italia anche Giorgio “Gero” Caldarelli, ovvero il noto mimo che ha impersonato dal 1990 il Gabibbo per il programma satirico “Striscia la notizia” di Antonio Ricci. Formatosi in ambito teatrale, collabora all’inizio della sua carriera con Maurizio Nichetti, creando insieme il laboratorio comico “Quelli di Grock” e lavorando poi al film “Ratataplan” (1979). Caldarelli avrebbe compiuto 75 anni il 24 agosto.

(Sergio Perugini)