Comunione e liberazione
(dall’inviato a Rimini) – “Credo che si possa pensare al fatto che chi prende la cittadinanza europea perda la cittadinanza del Paese d’origine: penso che la cittadinanza sia una scelta, il che non significa perdere le proprie tradizioni, cultura e religione. Dev’essere un onore diventare cittadino europeo”. È quanto affermato oggi dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani in una conferenza stampa al Meeting di Rimini. Il presidente si è detto “d’accordo” a una norma europea sullo ius soli, aggiungendo che è “prematuro per l’Italia affrontare il tema dello ius soli in questa stagione, perché siamo in campagna elettorale” e le leggi “vanno fatte bene” e “non con la fretta. La questione deve essere portata a livello europeo convincendo i paesi membri a trovare un accordo”. Il rischio paventato dal presidente dell’Europarlamento è che “questi ragazzi sarebbero usati in campagna elettorale. Siamo in campagna elettorale e ci sono problemi gravissimi come terrorismo, immigrazione clandestina e disoccupazione giovanile che devono avere la priorità”. “Eliminare la doppia cittadinanza – ha detto Tajani – potrebbe arginare il fenomeno terroristico”.
Il presidente dell’Europarlamento ha poi parlato della necessità di “un islam europeo”, e di riflettere su ciò che si fa in Giordania dove le moschee sono luoghi di culto, dove tutti i discorsi degli imam vengono trascritti e dati alla polizia, o come nel Kurdistan irakeno dove le moschee sono luoghi di preghiera. Quando non si prega la moschea si chiude e non diventa un luogo di raduno politico. Questo vale per tutti quanti. Se una chiesa dovesse essere un luogo di azioni violente dovrebbe essere perseguibile come altri”. “È importante non rinunciare alla nostra identità – ha precisato Tajani -. Non credo che un musulmano rispetti più un cristiano se toglie il crocifisso dalla scuola”. Su questo occorre “confrontarsi. Il dialogo è fondamentale – ha aggiunto – ma anche gli europei devono sapere dare ai giovani non europei modelli di società sana nella quale essi si riconoscono”.
Sul tema del terrorismo Tajani ha sottolineato che “si sono fatti passi in avanti ma serve un maggior coordinamento a livello di magistrati, di forze di polizia. L’Europol ha dimostrato di poter essere efficace. Ma dovrebbe essere più efficace anche la collaborazione tra servizi segreti perché la sfida contro il terrorismo, si vince soprattutto con l’attività di prevenzione”. Tajani ha parlato anche di “infiltrazioni pericolose di Foreign Fighters nei Balcani e nell’Africa subsahariana, tra i flussi migratori, come denunciato anche dal presidente del Ciad. Da questo punto di vista il lavoro deve essere meglio coordinato con una Fbi europea in modo che ci possa essere una sorta di grande cervello che raccolga le informazioni e permetta di agire meglio nell’attività di prevenzione. Rafforzare la collaborazione con paesi come Israele, gli Stati Uniti, il Marocco, l’Egitto, la Russia e la Giordania”. Da Tajani anche la notizia di una commissione parlamentare che comincerà a lavorare a settembre che avrà proprio il compito di individuare i punti in cui c’è carenza di collaborazione tra intelligence, polizie e magistrature, ed individuare gli strumenti per migliorare la collaborazione ma individuare anche i modi per combattere il terrorismo e la radicalizzazione attraverso una migliore integrazione. Penso molto si debba fare anche nelle carceri. Non credo sia giusto mettere insieme nella stessa cella tutti coloro che parlano arabo. Penso che questa commissione speciale possa dare il suo contributo”.