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Cattolici e ortodossi: card. Parolin, “gli incontri in Russia servano anche a ristabilire giustizia e pace”

“Mi reco in visita in Russia con lo scopo di parlare, oltre che delle tematiche di carattere bilaterale e di quelle riguardanti la vita della Chiesa cattolica, anche delle questioni connesse con i conflitti che affliggono molte, troppe regioni del mondo. Perché si compia ogni sforzo per ristabilire giustizia e pace, nel rispetto della dignità e dell’inviolabilità di ogni persona umana.” Così il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, ha commentato in un’intervista all’agenzia russa statale Ria Novosti il motivo della sua visita nel Paese che inizia da oggi fino a giovedì prossimo. Molti gli incontri previsti: con i vescovi cattolici del Paese, con il metropolita Hilarion di Volokolamsk, con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il ministro degli Affari Esteri Sergey Lavrov. Tra i temi dei colloqui, una particolare attenzione sarà rivolta al Medio Oriente e alla situazione in Siria e Iraq, ma anche alla guerra in Ucraina e alle situazioni irrisolte nel Caucaso meridionale. “Ci sono vari dossier internazionali che preoccupano – ha spiegato nell’intervista il porporato all’agenzia Novosti – e penso che ad alcuni di essi si potrà dedicare un’attenzione particolare durante la visita, specie nelle situazioni dove la Russia è più direttamente attiva”.
Sulle relazioni internazionali, il segretario di Stato ha sottolineato che il messaggio della Santa Sede è sempre quello di mettere sempre al di sopra degli interessi del singolo Stato il rispetto reciproco e il dialogo sincero, “persino quando tale atteggiamento può essere poco popolare per vasti strati della popolazione, per varie ragioni”.
Domani il porporato incontrerà il patriarca Kirill di Mosca. “Dopo lo storico incontro, tra Papa Francesco e il patriarca a Cuba, non c’è dubbio che i rapporti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa russa stanno attraversando un periodo positivo – ha sottolineato il card. Parolin -. Ma questo traguardo diventa a sua volta l’inizio di un nuovo cammino, quello di un dialogo ancora più intenso, nell’intento di capirsi sempre meglio gli uni gli altri, superando le incomprensioni e le differenze che ci possono essere”. Rispondendo poi a una domanda su una possibile apertura ad un viaggio di Papa Francesco in Russia, ha spiegato che al momento “il tema di una eventuale visita papale non fa parte dell’agenda delle conversazioni”, ma la speranza è che ogni incontro soprattutto con il patriarca Kirill “possa contribuire a preparare la strada allo sviluppo di contatti sempre più positivi e intensi”.